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Letture Rito Ambrosiano

1Tim 3,14-4,5; Sal 47; Lc 21,34-38

14 Ottobre 2011

Venerdi, 14 Ottobre 2011

EPISTOLA
Prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo 3, 14 – 4, 5

Carissimo, ti scrivo tutto questo nella speranza di venire presto da te; ma se dovessi tardare, voglio che tu sappia come comportarti nella casa di Dio, che è la Chiesa del Dio vivente, colonna e sostegno della verità. Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità: / egli fu manifestato in carne umana / e riconosciuto giusto nello Spirito, / fu visto dagli angeli / e annunciato fra le genti, / fu creduto nel mondo / ed elevato nella gloria. Lo Spirito dice apertamente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede, dando retta a spiriti ingannatori e a dottrine diaboliche, a causa dell’ipocrisia di impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza: gente che vieta il matrimonio e impone di astenersi da alcuni cibi, che Dio ha creato perché i fedeli, e quanti conoscono la verità, li mangino rendendo grazie. Infatti ogni creazione di Dio è buona e nulla va rifiutato, se lo si prende con animo grato, perché esso viene reso santo dalla parola di Dio e dalla preghiera.

SALMO
Sal 47 (48)

® La città del nostro Dio è stabile per sempre.

Grande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio. La tua santa montagna, altura stupenda, èla gioia di tutta la terra. ®

Il monte Sion, vera dimora divina, èla capitale del grande re. Dio nei suoi palazzi un baluardo si è dimostrato. ®

Come avevamo udito, così abbiamo visto nella città del Signore degli eserciti, nella città del nostro Dio; Dio l’ha fondata per sempre. ®

Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende sino all’estremità della terra; di giustizia è piena la tua destra. ®

Circondate Sion, giratele intorno, per narrare alla generazione futura: questo è Dio, il nostro Dio in eterno e per sempre; egli è colui che ci guida in ogni tempo. ®

VANGELO
Lettura del Vangelo secondo Luca 21, 34-38

In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «State attenti a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano in dissipazioni, ubriachezze e affanni della vita e che quel giorno non vi piombi addosso all’improvviso; come un laccio infatti esso si abbatterà sopra tutti coloro che abitano sulla faccia di tutta la terra. Vegliate in ogni momento pregando, perché abbiate la forza di sfuggire a tutto ciò che sta per accadere e di comparire davanti al Figlio dell’uomo». Durante il giorno insegnava nel tempio; la notte, usciva e pernottava all’aperto sul monte detto degli Ulivi. E tutto il popolo di buon mattino andava da lui nel tempio per ascoltarlo.