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Letture Rito Ambrosiano

Sir 31,8-11; Sal 15; Gal 6,14-18; Mt 11,25-30

4 Ottobre 2010

Lunedi 4 Ottobre 2010 – S. Francesco d’Assisi – festa Prima lettura Sir 31,8-11 Beato il ricco, che si trova senza macchia e che non corre dietro l’oro. Chi è costui? Noi lo proclameremo beato: difatti egli ha compiuto meraviglie in mezzo al suo popolo. Chi ha subito la prova risultando perfetto? Sarà un titolo di gloria per lui. Chi, potendo trasgredire non ha trasgredito, e potendo compiere il male, non lo ha fatto? Si consolideranno i suoi beni e l’assemblea celelbrerà le sue beneficienze. Salmo responsoriale Sal 15 Rit.: Sei tu, Signore, l’unico mio bene. Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto a Dio: “Sei tu il mio Signore, senza di te non ho alcun bene”. Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio cuore mi istruisce. Io pongo sempre innanzi a me il Signore, sta alla mia destra, non posso vacillare. Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. Seconda lettura Gal 6,14-18 Fratelli, quanto a me non ci sia altro vanto che nella croce del Signore nostro Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura. E su quanti seguiranno questa norma sia pace e misericordia, come su tutto l’Israele di Dio. D’ora innanzi nessuno mi procuri fastidi: difatti io porto le stigmate di Gesù nel mio corpo. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia con il vostro spirito, fratelli. Amen. onda lettura Vangelo Mt 11,25-30 In quel tempo, Gesù disse: “Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così è piaciuto a te. Tutto mi è stato dato dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare. Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero”.