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La preghiera e il pensiero del giorno

Avvento, tempo per tornare alle radici

16 Novembre 2009

Ez 1, 1-12; Sal 10 (10); Gl 1, 1.13-15; Mt 4, 18-25 «La parola del Signore fu rivolta al sacerdote Ezechiele, figlio di Buzì, nel paese dei Caldei, lungo il fiume Chebar». (Ez 1, 3a) Dove si ascolta la Parola del Signore? Quali circostanze la rendono chiaramente udibile? L’inizio del libro di Ezechiele ci suggerisce che se l’iniziativa è del Signore non ci sono condizioni sfavorevoli all’ascolto della sua parola: il profeta si trova tra gli esiliati, in terra straniera, sulle rive di un fiume sconosciuto ad Israele. Eppure il Signore non trova ostacoli in questa condizione. La Parola del Signore, che ci deve orientare nelle scelte di tutti i giorni non è lontana da noi, non è riservata ad alcuni, anzi, più avanti il profeta dirà che è in noi, nel nostro cuore. In questo tempo di abbondante ascolto della Parola lasciamoci affascinare anche da pagine forti come quella odierna di Ezechiele, lasciamoci prendere per mano in un cammino che ci porta a vedere la storia come la vede Dio! Chiediamo anche al Signore che ci mandi continuamente profeti, uomini che sanno annunciare con fermezza la sua Parola di salvezza. Preghiamo Il Signore mi ha dato una lingua da discepolo, perché io sappia indirizzare una parola allo sfiduciato. Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come i discepoli. Il Signore Dio mi ha aperto l’orecchio e io non ho opposto resistenza non mi sono tirato indietro. (Is 50, 4-5)