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La preghiera e il pensiero del giorno

In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio.

30 Maggio 2011

At 19,1b-10; Sal 67(68); Gv 13,31-36 «… Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri». (Gv 13,34) Ora. C’è un istante nel quale la terra sembra fermarsi, persino in Cielo si fa silenzio (Ap 8,1). In realtà questo “istante”, sembra prendere in braccio tutta la Storia, precedente e successiva. Spesso si dice che l’avvento di Cristo, spacca in due la storia; come se quest’ultima fosse un tutto coerente e immediatamente comprensibile. In realtà è Cristo che unifica la storia, ma non come l’impero romano aveva unificato il mondo. Egli prende in braccio tutto il tempo e lo spazio, nei quali noi esistiamo, e riporta tutto a Casa. Suo Padre è la nostra casa. Per Gesù amare è significato prendere nelle sue mani, sulle sue spalle, nel suo corpo, tutto il creato per restituirlo alla Verità. Egli vuole che la chiesa, sua sposa, stia al suo fianco, ami come lui ama. Ma non siamo noi a dettare il quando; solo lui sa se ora o “più tardi” (v. 36). Siamo già in viaggio, non ancora arrivati. Preghiamo Di giorno in giorno benedetto il Signore: a noi Dio porta la salvezza. Il nostro Dio è un Dio che salva; al Signore Dio appartengono le porte della morte. (dal Salmo 67) [da: La Parola ogni giorno – LA NOSTRA LETTERA SIETE VOI – Santità ministeriale – Pasqua 2011 – Centro Ambrosiano]