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La preghiera e il pensiero del giorno

In ogni cosa ci presentiamo come ministri di Dio.

3 Giugno 2011

Ct 2,17-3,1b.2; Sal 12(13); 2Cor 4,18-5,9; Gv 14, 27-31a «… Viene il principe del mondo; contro di me non può nulla ». (Gv 14,30) Ogni tanto capita. «Sei cattolico; quindi credi nel demonio?», «No, io credo nel Dio di Gesù Cristo. Piuttosto credo a quello che le Scritture dicono del demonio!» E nelle Scritture, oggi, Gesù lo chiama “principe del mondo”, che sta per essere gettato fuori (Gv 12,31). Sarebbe bello leggere e rileggere il capitolo 3 di Genesi. Scoprire che il peccato, da cui origina “questo mondo”, è frutto della menzogna che ci ha dipinto un dio geloso della sua poltrona, come qualcuno di cui è meglio non fidarsi; leggiamolo e rileggiamolo nella preghiera. Su Gesù questo “principe” non ha nessun potere, perché il Figlio ama il Padre e si fida di lui. «Bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre» (Gv 14,31). Gesù sulla croce offre la più bella contro-testimonianza alla menzogna del serpente. Non considera la sua condizione divina un privilegio geloso, ma si abbassa fino a farsi nostro servo e si fida obbedendo al Padre, fino a dare se stesso sulla croce. E il Padre, per noi, offre colui che ama più di se stesso (Fil 2,5-11; Rm 8,31-39). Nel crocifisso c’è l’esorcismo della falsa immagine di Dio che il serpente ha messo dentro di noi. Preghiamo Ma io nella tua fedeltà ho confidato; esulterà il mio cuore nella tua salvezza, canterò al Signore, che mi ha beneficato. (dal Salmo 12) [da: La Parola ogni giorno – LA NOSTRA LETTERA SIETE VOI – Santità ministeriale – Pasqua 2011 – Centro Ambrosiano]