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Nell’amicizia: inizio di una responsabilità

16 Dicembre 2011

Novena di Natale

Commemorazione dell’annuncio a San Giuseppe

 

2Sam 7,4-5a.12-14a.16; Sal 88 (89); Rm 4,13.16-18; Mt 1,18b-24

 

«Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno».         (2Sam 7,13)

                  

Di fronte al proposito di Davide che vuole fare una casa (un tempio) a Dio, il Signore afferma che sarà invece Dio a fare una casa (una discendenza) a Davide. É la promessa di una lunga discendenza fondata sulla fiducia incrollabile di Israele nella fedeltà di Dio, discendenza che parte da Abramo fino a raggiungere Giuseppe, promesso sposo di Maria. La promessa riguardante la discendenza davidica ha conosciuto un percorso storico assai tormentato, motivo di non poche crisi di fede come avviene anche per Giuseppe e che trova il suo punto di arrivo con Gesù. Troviamo Maria e Giuseppe, testimoni privilegiati dell’amore fedele di Dio, poveri in spirito che attraverso la rinunzia ad una normale maternità e paternità danno casa al Figlio di Dio e che in piena letizia cantano per sempre l’amore del Signore, che rimane fedele alle sue promesse. Questa parola ci chiama a superare l’impressione di una storia che procede a caso e senza un progetto, per rinnovare la fiducia nella fedeltà di Dio; ci chiama a scrutare la storia per scoprire in essa i passi di un Dio che salva. Di tutto ciò sono modello e testimoni Maria e Giuseppe, che hanno saputo mettere la vita a servizio del progetto di Dio e delle sue sorprese nella storia, perché la promessa divina del regno potesse continuare il suo cammino fino al definitivo e sorprendente compimento.

 

Preghiamo

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,

rende vani i progetti dei popoli.

Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,

i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.     (dal Sal 33)