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Beato l’uomo che tu istruisci, Signore

28 Settembre 2015

 

Gd 1,1-8; Sal 138; Lc 20,9-19

 

Vi scrivo per esortarvi a combattere per la fede. (Gd 1)

 

Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, scrive ai fratelli amati da Dio Padre e custoditi da Gesù Cristo. La sua lettera vuole aprire gli occhi a quanti si lasciano intrappolare in false credenze o cedono a comportamenti di vita incongruenti con la legge di Dio, e ricorda come Dio liberò il popolo di Israele dalla schiavitù e colpì chi di quella schiavitù ne era stato artefice.

Chiara è la parola di Gesù nel vangelo, tanto chiara che gli scribi e i capi dei sacerdoti che l’udirono capirono subito che era rivolta a loro e pensarono di eliminare Gesù. Nella parabola dei vignaioli malvagi, infatti, è ben detto come si può arrivare a disconoscere ogni regola di giustizia e di verità, fino ad uccidere il fuglio del padrone della vigna per accaparrarsi l’eredità e prenderne il posto.

Ma la conclusione è diversa da quella ipotizzata dai vignaioli perchè dal riconoscimento della verità non si sfugge e la parola del Signore sarà vincente: la pietra scartata dai costruttori è diventata la pietra d’angolo.

 

Preghiamo col Salmo

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore.

provami e conosci i miei pensieri;

vedi se percorro una via di dolore

e guidami per una via di eternità.