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Cibo e violenza

10 Dicembre 2014

 

Ger 11,1-8; Sal 77 (78); Zc 10,1-5; Mt 21,10-17

 

«Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri Padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore e le meraviglie che Egli ha compiuto».

(Sal 77)

 

I giovani d’oggi, le nuove generazioni, soffrono per la mancanza di figure di riferimento e per la carenza di testimoni di vita. Paolo VI ha affermato che “non abbiamo bisogno di maestri, ma di testimoni.”

Quale stile di vita trasmettiamo? Quali figure di riferimento ci hanno plasmato e in qualche modo cambiato? Sono le persone che con la loro testimonianza ci hanno trasmesso valori alti e belli, anche se non sempre facili e non sempre raggiungibili: il servizio, il dono, l’accoglienza, l’amicizia, il rispetto della parola data e la salvaguardia della dignità dell’uomo, il bene comune, la generosità, la gratuità, l’interesse e la passione per l’uomo e tanto altro. Bello l’esempio di una anziana signora che lo scorso Natale ha invitato a casa propria una intera famiglia albanese composta da mamma, papà e tre meravigliose bambine; oppure quello della famiglia che ha condiviso la festa di Pasqua con una persona multiproblematica e sola perché potesse assaporare un po’ di calore.

Impegniamoci a trasmettere con la nostra vita ciò che i nostri Padri ci hanno raccontato, perché nulla vada perduto della vita buona e bella del Vangelo

 

 

Preghiera

 

Ha stabilito un insegnamento in Giacobbe,

ha posto una legge in Israele,

che ha comandato ai nostri padri

di far conoscere ai loro figli,

perché la conosca la generazione futura,

i figli che nasceranno.

(dal Salmo 78)