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Cibo e violenza

11 Dicembre 2014

 

Ger 16,19-21; Sal 15 (16); Zc 10,6-9; Mt 21,18-22

 

«Se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare” ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete».

(Mt 21,21-22)

 

 

Non siamo molto abituati alla preghiera di intercessione tanto richiamata dal Card. Martini. Eppure ci sono situazioni in cui altro non è possibile se non la preghiera.

Intercediamo presso il Padre per una persona malata, per chi non ha lavoro, per chi è sprovvisto di casa, per una situazione familiare critica, per un giovane, per le persone che incontriamo.

La forza della preghiera di intercessione costantemente elevata al Padre e l’opera della provvidenza hanno operato cose insperate per una ragazza pakistana e la sua famiglia che vivevano problemi di difficile soluzione: sfratto, malattia, mancanza di reddito. L’interesse e l’intervento presso la direzione aziendale di alcune persone del consiglio di fabbrica sono stati i fautori determinanti di una svolta positiva offrendo alla ragazza l’opportunità di uno stage poi continuato con un contratto di lavoro a tempo, rinnovato di volta in volta. Con l’aiuto e la collaborazione di persone ed enti, tra innumerevoli fatiche e insuperabili ostacoli, altre tappe sono state progettate e a poco a poco raggiunte perché la famiglia potesse ritornare a vivere insieme.

Ha scritto Don Roberto Davanzo in una sua riflessione: “Sono le azioni umane che fanno emergere l’agire di Dio”.

 

 

Preghiera

 

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto al Signore: “Il mio Signore sei tu,

solo in te è il mio bene”.

(dal Salmo 15)