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Date al Signore la gloria del suo nome

12 Novembre 2015

 

Ap 21,1-8; Sal 47; Mt 25,14-30

 

Saremo giudicati in base allo sforzo con il quale avremo messo a frutto i doni di Dio. (Mt 25)

 

La parabola dei talenti cin insegna che ciascuno deve sentirsi impegnato a far ‘fruttare’ i doni e la grazia ricevuti da Dio per il bene del Regno, quindi per consolidare speranza, giustizia, solidarietà e carità verso tutti.

I doni di Dio sono diversamente distribuiti ma tutti sono indispensabili nel disegno della salvezza e della vita del mondo: tutti ugualmente sono investiti di responsabilità. Il fine è la nuova creazione di cui Giovanni disegna grandi visioni nell’Apocalisse. La realtà presente con i suoi dolori, sofferenze e dominata dalla morte, finirà e lascerà il posto a una nuova realtà dominata dall’amore di Dio, dove, nella sua luce non ci saranno più dolori e i doni divini sarà distribuiti a tutti senza distinzione nà limitazione.

Sapienza, verità e conoscenza saranno date a chi sarà rimasto fedele e perseverante al vangelo nel tempo della sua vita terrena.

 

Preghiamo col Salmo

 

O Dio, meditiamo il tuo amore dentro il tuo tempio.

Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode

si estende sino all’estremità della terra.