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La nostra forza è il Signore dei deboli

Venerdì della settimana della I Domenica dopo il martirio di San Giovanni il precursore

6 Settembre 2019

1Gv 2, 18-29; sal 143 (144); Lc 16,19-31

Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. E questa è la promessa che egli ci ha fatto: la vita eterna. (1Gv 2,24-25)

Rimanere. Si tratta di un desiderio assai comune, eppure molte delle scelte compiute spesso mutano in poco tempo, tante azioni risultano effimere. Giovanni spiega che ciascuno ha un valore immenso perché può rimanere per sempre nel legame che lega il Figlio al Padre. La vita eterna è una promessa della quale già oggi si possono riconoscere gli effetti, già nel presente si trova la possibilità di scegliere di rimanere in quell’amore agendo con lo stesso stile vissuto da Gesù. Si scopre allora che è davvero possibile restare – cioè riconoscere che la propria vita ha un valore che non si indebolisce – perché il bene compiuto non può essere cancellato o dimenticato.

Preghiamo con il Salmo

I nostri figli siano come piante,
cresciute bene fin dalla loro giovinezza;
le nostre figlie come colonne d’angolo,
scolpite per adornare un palazzo.
Beato il popolo che possiede questi beni:
beato il popolo che ha il Signore come Dio.