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4 ottobre

A Cesano Boscone l’anteprima del docufilm «Papa Francesco. Un uomo di Parola» di Wim Wenders

Al Cine teatro Cristallo serata evento in occasione della prima visione del docu-film di Wim Wenders

4 Ottobre 2018

Giovedì 4 ottobre al Cristallo di Cesano Boscone si terrà una serata-evento in occasione della prima visione del docu-film «Papa Francesco. Un uomo di Parola» di Wim Wenders. Alle ore 21.15 saranno ospiti in sala: il compositore e autore della colonna sonora del film Laurent Petitgand, il Presidente ACEC Milano don Gianluca Bernardini, il Vicario Generale della diocesi ambrosiana mons. Franco Agnesi.
Un Docu-film con Jorge Mario Bergoglio realizzato da un regista tedesco non cattolico, che ha avuto accesso all’archivio foto e video del Vaticano, che racconta un grande argentino. Per la prima volta in assoluto un Papa si rivolge direttamente agli spettatori, rispondendo a domande da ogni parte del mondo.

Ingresso € 7,00
In allegato la locandina e il trailer (tratto dal sito https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2018-03/wenders–papa-francesco-mai-perda-il-suo-incrollabile-coraggio.html)

Dichiarazione del regista, Wim Wenders
«Il 13 marzo 2013 è stata una giornata molto emozionante. È stato eletto un nuovo Papa: il cardinale di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, è diventato il 266° pontefice della Chiesa cattolica, il primo Papa proveniente dalle Americhe, il primo dell’emisfero australe, il primo gesuita vescovo di Roma e, soprattutto, il primo Papa ad aver scelto il nome di Francesco. San Francesco d’Assisi (1181-1226), da sempre uno dei santi più venerati della cristianità, oltre che un grande “riformatore”, dedicò la propria vita alla povertà, e con il suo profondo amore per la natura e per tutti gli esseri viventi sulla Terra è ancora un esempio per tutti noi. Molte persone sul nostro pianeta, e non solo io, riponevano grandi speranze nel Papa che aveva scelto un nome che di per sé era già una promessa.
Fin dall’inizio, “Papa Francesco. Un uomo di Parola” avrebbe dovuto essere, più che un tradizionale film biografico, un viaggio personale con Papa Francesco. Volevo che al centro di questo documentario ci fossero le idee del Papa e il suo messaggio, il suo lavoro di riforma e le sue risposte alle domande globali di oggi. Ho ideato il film, sia dal punto di vista visivo che narrativo, nella speranza di coinvolgere il pubblico in una sorta di faccia a faccia con il Papa, stabilendo un dialogo tra lui e, letteralmente, il mondo. In un’epoca di profonda sfiducia nei confronti dei politici e degli uomini di potere, in cui bugie, corruzione e fake news sono all’ordine del giorno, il film ci mostra un uomo che mette in pratica ciò che predica, conquistandosi così la fiducia di persone di tutto il mondo, di tutti i credi religiosi, culturali e sociali. Ecco perché penso che questo non sia solo un film per i cattolici o i cristiani: PAPA FRANCESCO. UN UOMO DI PAROLA contribuisce a liberarsi di certi pregiudizi e ad andare oltre le incomprensioni. Il Papa ha, letteralmente, spalancato le sue braccia verso tutti”.

Chi è Papa Francesco? Un uomo nel mondo
Papa Francesco è nato il 17 dicembre del 1936 a Buenos Aires da immigrati italiani, è entrato in seminario come gesuita nel 1958 ed è stato ordinato sacerdote nel 1969. Prima della sua elezione a Papa, il 13 marzo del 2013, Bergoglio è stato arcivescovo di Buenos Aires dal 1998 al 2013 e cardinale della Chiesa cattolica romana dal 2001 al 2013. È stato nominato “Persona dell’anno” da Time Magazine nel 2013 ed è stato candidato al Nobel per la pace l’anno successivo. Nonostante il tono e la portata del suo papato siano globali, le caratteristiche che lo definiscono sono l’umiltà e la moderazione. Dopo essersi stabilito in Vaticano nel 2013, ha scelto di risiedere in un semplice appartamento con due camere da letto piuttosto che nelle sontuose stanze del Palazzo Apostolico, infrangendo una tradizione portata avanti dai Papi per oltre un secolo.

Perché è stato scelto il regista non cattolico Wim Wenders?
Alla fine del 2013, il regista di origine tedesca Wim Wenders ha ricevuto una lettera, giunta nel suo ufficio di produzione a Berlino con un timbro postale della Città del Vaticano. All’interno, ha trovato un’offerta che pochi registi ricevono: un invito a realizzare un documentario sul Papa in collaborazione con il Papa, compreso l’accesso senza restrizioni al vasto archivio vaticano di materiale televisivo riguardante il pontefice. Pochi cineasti possono vantare una carriera e una filmografia come quelle di Wenders, che includono la realizzazione di classici come Paris, Texas, Il cielo sopra Berlino e il suo documentario in 3D Pina. Ha girato i suoi film in tutto il mondo, e vissuto in più continenti. I suoi documentari – tre dei quali sono stati candidati all’Oscar – sono stati realizzati in paesi diversi, dal Giappone (Tokyo-Ga, 1985) alla Francia (Appunti di viaggio su moda e città, 1989, commissionato dal Centre Pompidou), da Cuba (Buena Vista Social Club, 1999) al Brasile (Il sale della terra, 2014). Il sale della terra, co-diretto da Juliano Ribeiro Salgado, ripercorre la carriera del fotografo brasiliano Sebastião Salgado in diversi continenti, con l’inconfondibile impronta di un cineasta diventato sinonimo del road movie nei primissimi anni della sua carriera.

Il Papa incontra i fedeli di tutto il mondo
Desiderando recarsi tra i più poveri tra i poveri, il Papa visita il capo profughi Campo Arcobaleno a Roma e la favela di Varginha a Rio de Janeiro, a sottolineare come lo sradicamento della povertà sia una delle sue principali preoccupazioni. Tornato in Italia, visita i centri di detenzione di Napoli e Lampedusa, l’epicentro della crisi dell’immigrazione europea. In un altro campo profughi, a Lesbo, in Grecia, ribadisce la necessità di costruire ponti attraverso il dialogo e l’integrazione piuttosto che muri che dividono la famiglia umana in seguito alla globalizzazione dell’indifferenza.
Si reca poi a Gerusalemme, al memoriale dell’Olocausto di Yad Vashem e alla moschea di Al-Asqa, sollecitando la pace in Medio Oriente; in Egitto, con una preghiera interconfessionale invoca la fratellanza e la tolleranza religiosa. Di ritorno negli Stati Uniti, visita il memoriale dell’11 settembre, dove tiene un sermone appassionato contro il fanatismo religioso. Nelle Filippine, che visita dopo un tifone dagli effetti devastanti, esorta alla fratellanza di fronte alla catastrofe; e nel Benin impartisce benedizioni ai malati e ai più vulnerabili, gli orfani di un ospedale gestito da volontari.
La troupe ha girato varie scene ad Assisi, in Umbria, per due settimane, realizzando un piccolo film che sembra fuori dal tempo, una sorta di pausa serena rispetto alla frenesia e ai problemi del mondo in cui vive Papa Francesco. “Assisi è per tradizione un luogo molto spirituale, ed oggi lo è più che mai perché è un luogo d’incontro fondamentale per i membri di tutte le religioni”, afferma il regista. “Desideravo che queste scene avessero un’aura speciale, che apparissero antiche e non create con mezzi contemporanei”.

Un film per tutti
Uno dei tratti caratteristici del papato di Francesco è l’affinità tra il Papa e tutti i tipi di persone, indipendentemente dal loro credo e dalla loro estrazione sociale. “È aperto nei confronti dell’umanità”, afferma il regista. «È aperto ai problemi del nostro pianeta». Aggiunge Andrea Gambetta, uno dei produttori del film: «Il dialogo con il mondo esterno è una delle cose che interessano maggiormente al Papa. Desidera prendere in considerazione i vari punti di vista per poter creare una conversazione con l’umanità nel suo complesso». In una delle scene più memorabili del film, il Papa officia una cerimonia di accensione di candele dove i leader di tutto il mondo si uniscono in un momento di preghiera dimenticando confini e differenze politiche, mentre le fiamme delle candele si fondono in un’unica luce. «La luce vince l’oscurità, non il contrario», dice il Papa. «Insieme, ciascuno di noi può diventare una candela».

Venerdì 9 novembre al San Fedele la prima mondiale del concerto di Laurent Petitgand

Laurent Petitgand, compositore e musicista francese, autore della colonna sonora del film di Wim Wenders, terrà la prima mondiale del suo concerto a Milano venerdì 9 novembre alle ore 21.00 al Teatro San Fedele, via Hoepli 3/b.
Nel dicembre 2014, le musiche firmate da Petitgand per il film “Il Sale della terra”, diretto dal noto fotografo Juliano Ribeiro Salgado e Wim Wenders, sono state inserite nella longlist delle colonne sonore candidate agli Oscar. Petitgand ha composto anche parte delle musiche per il film di Wenders “Il cielo sopra Berlino” premiato a Cannes nel 1987.