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22 novembre

Beato Sisto Brioschi, una vita al servizio dell’uomo e del suo sviluppo integrale

Questa sera alle 18.30, nel Santuario di Sant’Antonio di Padova di Milano, commemorazione del Beato milanese dei Frati Minori a 530 anni dalla morte

22 Novembre 2016

Martedì 22 novembre alle 18.30, nel Santuario milanese di Sant’Antonio di Padova si commemorano i 530 anni dalla morte del Beato Sisto Brioschi da Milano dei Frati Minori. ll corpo del Beato Sisto è stato traslato nel 1909 nel Santuario di Sant’Antonio per essere esposto alla venerazione dei fedeli secondo la volontà di San Pio X.
Il Beato Sisto concludeva infatti la sua vita terrena a Mantova il 22 novembre 1486 nella notte di Santa Cecilia e fin dalla sua morte fu venerato dai fedeli ed invocato per ottenere grazie e guarigioni.
Fra Sisto trascorse cinquant’anni nel Convento di San Francesco in Mantova, impegnato a servire i bisogni dei poveri e dei potenti.
Consigliere spirituale e familiare dei Marchesi Gonzaga, Ludovico e Barbara di Brandeburgo – che lo vollero persino sepolto nel Mausoleo di famiglia –, ispirò e sostenne presumibilmente il Marchese Ludovico nella sua politica volta a mantenere l’equilibrio fra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia.
La sua carità generosa si estendeva poi ai poveri e ai malati, nonché ai carcerati, che visitava regolarmente. Alle esigenze dei primi era specificamente destinato il Monte di Pietà di Mantova, ch’egli promosse fortemente per combattere l’usura e che riuscì a realizzare tramite un suo discepolo, il Beato Bernardino da Feltre.
Annotava più in generale un cronista del suo tempo come il Beato Sisto “anziano e senza nessuna carica in convento, girava per le strade a mendicare pane, vino e legna per i frati del convento, portando pesanti bisacce sulle spalle. Quando vi era qualche ospite o pellegrino in convento, lavava loro i piedi, li serviva a tavola ed era disponibile ad ogni umile servizio nella comunità. Con cuore e sentimenti fraterni serviva gli ammalati in tutte le loro esigenze”.
 “Non scrisse libri, non compose opere d’arte, non fu fondatore di movimenti, eppure il Beato fu – come ricordava il Vescovo di Pavia, Mons. Giovanni Volta – significativo per la città di Mantova. La sua presenza e la sua opera furono importanti come lo sono le radici di un albero, anche se rimangono nascoste nella terra”.
Infatti, egli stava in convento, eppure non cessò mai di essere in comunicazione con la sua città e i suoi abitanti fino a rimanere coinvolto nel 1481 nella Crociata indetta da Papa Sisto IV contro i Turchi – che avevano conquistato Otranto e martirizzato la sua popolazione – in qualità di Commissario di tale Crociata.
Discepolo di San Bernardino da Siena, il Beato Sisto fu a sua volta maestro di una schiera di giovani, religiosi e laici, fra cui il citato Bernardino da Feltre ed il Beato Ludovico Gonzaga.
Durante tale commemorazione, saranno pure esposte nel Santuario altre reliquie del Beato conservate fino a tempi recenti nella Provincia Veneta dei Frati Minori.