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25 febbraio

Carceri, a Bollate i primi attestati in Mediazione comunitaria

Le detenute alla prova della Mediazione - Sabato un incontro promosso da Sesta Opera San Fedele Onlus incontro con operatori, detenuti, ex detenuti per fare il punto sulla sperimentazione

23 Febbraio 2017

Si è appena concluso, con il conferimento degli attestati, il primo Corso di sensibilizzazione alla mediazione comunitaria , avviato nel reparto femminile del carcere di Bollate. Si tratta della prima fase che precede l’attivazione dello sportello di mediazione tra pari, come strumento per la gestione e la risoluzione dei conflitti.
La mediazione carceraria tra pari è una pratica innovativa nata in America Latina circa 10 anni fa, nel carcere messicano di Hermosillo, dove nel 2005 i conflitti fra carcerati provocavano un suicidio alla settimana e un ferito grave ogni tre giorni. Dopo due anni di mediazione in carcere non si verificavano più morti a causa di liti.
Sulla scia dell’esperienza di Hermosillo, il Carcere di Milano-Bollate, la Fondazione Sesta Opera e l’Associazione di Mediazione Comunitaria di Genova hanno avviato una collaborazione per attivare un progetto sperimentale.
Di questo si parlerà sabato 25 febbraio, (dalle  9 alle 12.30, P.za San Fedele, 4 Milano) durante l’incontro di Sesta Opera San Fedele onlus, in collaborazione con Caritas Ambrosiana e SEAC, nell’ambito del ciclo “Sesta opera di misericordia: visitare i carcerati”.
Un’occasione per fare il punto sul progetto pilota di Bollate, sentire le prime impressioni degli operatori e le testimonianze delle detenute coinvolte.
L’introduzione di tale modello di gestione e risoluzione dei conflitti comprende metodologie di mediazione associativa, strategia di pacificazione e riabilitazione preventiva tramite lo sviluppo di abilità pro-sociali, al fine di favorire la convivenza pacifica all’interno del centro penitenziario e coadiuvare il processo di riabilitazione e reinserimento delle persone private della loro libertà.
«In fondo il carcere abbandonato a se stesso corre il grosso rischio di essere solo un costo – ricorda Guido Chiaretti, Presidente di Sesta Opera SF -. Solo con un reale ed efficace processo di accompagnamento delle persone limitate nella libertà è possibile renderlo utile abbattendo la recidiva, e quindi rendendo più sicura la nostra società, come dimostra l’esperienza di Bollate».
 
L’incontro si tiene nella Sala Matteo Ricci (P.za San Fedele, 4 Milano) dalle  9 alle 12.30.