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14 aprile al San Fedele

Il tablet e la mezzaluna
Islam e occidente alla prova dei media

Promosso da Oasis nell’ambito del progetto di ricerca “Conoscere il meticciato, governare il cambiamento”, l'appuntamento vedrà due ospiti internazionali: Gilles Kepel, politologo Sciences Po, di Parigi, e Mustafa Akyol, editorialista New York Times, da Istanbul

13 Aprile 2015

Da testimoni e spettatori, i media si sono ormai trasformati in attori di primo piano nel processo di meticciato che investe le culture europee. Ma quanto è attendibile l’immagine dell’Islam trasmessa dai nostri mezzi di informazione? E, specularmente, quali sono le coordinate attraverso le quali il mondo musulmano tende a comunicare la realtà dell’Occidente? Quanto è riuscito lo Stato islamico a scavalcare i media mainstream occidentali con la sua abilità comunicativa e quanto risulta vincente il jihad comunicativo?

A partire da queste domande dalle implicazioni oggi drammatiche si terrà il nuovo evento promosso da Oasis nell’ambito del progetto di ricerca Conoscere il meticciato, governare il cambiamento, che si terrà martedì 14 aprile, ore 18:00 presso la Sala Ricci della Fondazione San Fedele, piazza San Fedele, 4, Milano.

Due gli ospiti internazionali: Gilles Kepel, politologo Sciences Po, di Parigi, e Mustafa Akyol, editorialista New York Times, da Istanbul.

Conduce Alessandro Zaccuri, inviato Avvenire.

Si tratta della quarta tappa pubblica del progetto di ricerca sul “meticciato di civiltà e culture” che si avvale del contributo di esperti internazionali. Le tre tappe precedenti del progetto erano state dedicate a Cristiani e musulmani alla prova della secolarizzazione (27 novembre 2014) e a L’islamismo oltre ISIS: tra radicalismo e partecipazione politica (2 dicembre 2014), Si può ancora parlare di libertà religiosa?(17 marzo 2015).

Il progetto Conoscere il meticciato, governare il cambiamento in breve

Avviato lo scorso settembre, il progetto si propone come un percorso di ricerca articolato in issues diverse indagate da gruppi di giovani ricercatori esperti in area disciplinari differenti. Dalla loro interazione trans-disciplinare, il progetto mira a produrre idee e contenuti nuovi per leggere processi e tensioni che le nostre società plurali sono oggi chiamate ad affrontare. Questi gli ambiti indagati: secolarizzazione, domanda antropologica e nuove forme di religiosità; fondamentalismo e violenza, religioni, media e comunicazione; dialogo islamo-cristiano; libertà religiosa e di espressione; l’idea di Europa e il mondo musulmano.

Ognuno di questi ambiti, preso singolarmente, è già stato oggetto di indagini parziali, ma l’idea cardine del progetto è di formare un nucleo di persone che li percorra tutti, per offrire una visione sintetica dell’intero processo di meticciato e dei cambiamenti che investono oggi la società italiana. Inseriti nella rete internazionale di rapporti di Oasis, essi beneficeranno del confronto con il contesto globale, in particolare attraverso gli esperti invitati.

Il progetto è stato realizzato con Fondazione Cariplo, tra le realtà filantropiche più importanti del mondo con oltre 1000 progetti sostenuti ogni anno per 144 milioni di euro e grandi sfide per il futuro. Giovani, benessere e comunità le tre le parole chiave che ispirano oggi l’attività della Fondazione: «Dalla coesione tra le persone parte la nostra piccola rivoluzione – sono parole di Giuseppe Guzzetti, Presidente della Fondazione Cariplo – perché ciascuno dia il proprio contributo per fondare il futuro della nostra società su quei principi di solidarietà e di innovazione sociale che sono alla base dell’operato di Fondazione Cariplo» #conFondazioneCariplo.