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23 maggio

“L’ultimo patròn”, presentazione al Circolo Filologico Milanese

Alle 18 incontro con Gianni Torriani, autore del libro dedicato al padre Vincenzo, storico organizzatore del Giro d’Italia

23 Maggio 2018

Mercoledì 23 maggio, alle 18, presso il Circolo Filologico Milanese (via Clerici 10, Milano), Gianni Torriani presenta il suo libro L’ultimo Patron – Vincenzo Torriani, una vita per il Giro (Editrice Ancora, 176 pagine, 19 euro).

Vincenzo Torriani è stato un grande personaggio dello sport italiano, ancora ricordato e apprezzato. Nato a Novate Milanese nel 1918, impegnato in eventi cittadini a Milano e collaboratore della Gazzetta dello Sport, a partire dal 1946 affiancò nell’organizzazione del Giro d’Italia Armando Cougnet, da cui nel 1948 raccolse il testimone diventando il direttore unico – il Patròn – del grande spettacolo itinerante che ogni anno percorre le strade del nostro Paese. Torriani fu un grande innovatore, un visionario che seppe leggere la fame di cambiamenti dell’Italia appena uscita dagli orrori della guerra e che si rispecchiava nelle fatiche e nei rischi dei ciclisti, dai campioni ai gregari. Una manifestazione sportiva che rappresentava – e rappresenta – l’Italia come nessun’altra. Una vocazione, quella di Torriani, venuta da lontano: prima di dedicarsi al mondo dello sport, era impegnato nell’organizzazione di manifestazioni di tutt’altro genere e spettacolari teatrali, come segretario diocesano dell’Azione Cattolica ambrosiana di Giuseppe Lazzati.

Gianni Torriani è il suo figlio primogenito. Laureato in Economia e commercio e Scienze politiche, giornalista pubblicista, è stato titolare di un’agenzia di comunicazione dal 1982 al 2010. Dal 1994 al 2005 ha collaborato con Rcs Sport come coordinatore della Carovana Pubblicitaria del Giro d’Italia e dal 2003 si occupa del Premio Internazionale Vincenzo Torriani. In questo libro, attraverso un’intervista immaginaria con il papà, arricchita da testimonianze e articoli dell’epoca, ne tratteggia la vita e ne ricostruisce in modo certosino la carriera. Ma raccoglie anche una miriade di ricordi intimi di familiari, amici e colleghi che mettono in luce ogni aspetto della personalità carismatica e vulcanica di Torriani, disegnando il ritratto di un uomo speciale. Bruno Raschi, Candido Cannavò, Sergio Zavoli, Mario Fossati: questi alcuni dei nomi che ricordano Vincenzo Torriani e la sua vita legata a doppio filo con la storia del Giro e dell’Italia.

Si legge nel libro

«Nell'immediato dopoguerra (1947) dovevo decidere cosa fare, se continuare gli studi o collaborare con l'attività di mio padre che aveva un oleificio. In quel periodo avevo deciso di impegnarmi a tempo pieno nell'attività giovanile dell'associazionismo cattolico. Fu decisivo per me l'incontro con il cardinal Schuster, il quale mi diede l'incarico di occuparmi per i giovani dell'aspetto ricreativo, del tempo libero e dello sport. La mia prima manifestazione importante fu il Palio di Sant'Ambrogio, una gara di corsa a piedi. In quell'occasione la notizia uscì sulla prima pagina della Gazzetta dello Sport col saluto dell'allora sindaco Greppi e del cardinal Schuster. Da qui è nata, si può dire, la mia carriera. Entrai in contatto con la Gazzetta e in particolare con Armando Cougnet che mi invitò a stare al suo fianco per organizzare il Giro d'Italia».