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Appuntamenti

Il 31 maggio a Treviglio
la Festa della Fede

Nell’ambito del cammino “Varcare la Soglia”

31 Maggio 2013

Radunare i giovani che durante tutto l’anno hanno lavorato insieme a livello diocesano e parrocchiale, aiutarli a riflettere sul tema della fede e a capire che essere cristiani non vuol dire essere noiosi e apatici, ma felici e pieni di speranza, anche nelle difficoltà. Questi gli obiettivi della Festa della fede che si terrà venerdì 31 maggio in piazza Paolo VI a Treviglio (Bg). «Abbiamo scelto di organizzare questo evento innanzitutto perché è importante dare un segnale forte della presenza giovanile nel nostro territorio e poi anche per rimettere al centro la nostra città», spiega don Stefano Valsecchi, promotore dell’iniziativa.

L’appuntamento è alle 20 per l’happy hour, mentre alle 21.30 inizierà lo spettacolo, che vedrà protagonisti Max Pisu e Carlo Pastori: il primo intratterrà i ragazzi con un’esibizione di cabaret, mentre il secondo farà dei monologhi sul tema della fede. «Abbiamo scelto questi artisti perché è importante che ragazzi capiscano che la fede non è un’alternativa al divertimento e al gusto per le cose. Ma bisogna essere capaci di ricercarla anche nelle situazioni più complicate e critiche della vita», aggiunge don Valsecchi. Troppo spesso, infatti, i ragazzi credono che le persone che non hanno fede siano più felici dei credenti. «È questa la domanda più pressante che è venuta dai giovani e che abbiamo girato anche al Cardinale», precisa.

Vite dedite completamente ai passatempi mondani, che, tra feste, discoteca e allegre bevute in compagnia, cercano di dimenticare i problemi e le difficoltà di ogni giorno. Superficialità, mancanza di progetti, egoismo. Accuse che troppo spesso vengono mosse alle giovani generazioni. «Solo la fede in Qualcuno più grande di noi e che ha a cuore la nostra vita può aiutarci ad affrontarle e a superarle. Può restituire a tutti una nuova speranza per il futuro», commenta don Valsecchi. Alle 22.30, infine, la festa si concluderà con un intervento di monsignor Franco Carnevali, Vicario episcopale della Zona VI.

Cristina Conti