Share

10 giugno

Treviglio in festa per il quarantesimo di ordinazione di don Giuseppe Villa

Lettura di alcuni passaggi del volume "Teologia e poesia", una serata a teatro e una Messa solenne con i fedeli per i 40 anni di sacerdozio di don Villa

10 Giugno 2017

Sabato 10 giugno, alle 15.30, a Treviglio (Bg), presso la parrocchia San Pietro apostolo, sarà presentato il nuovo libro di don Giuseppe Villa intitolato “Teologia e poesia”, con la prefazione del cardinale Gianfranco Ravasi.
Un’occasione per festeggiare l’autore che quest’anno celebra il quarantesimo di ordinazione  sacerdotale.
All’incontro, coordinato da Francesca Possenti, oltre a don Giuseppe interverranno il Vicario generale monsignor Mario Delpini e Giuseppe Esposito, docente di religione.
Luisella Basso Ricci leggerà alcune poesie del volume.
I festeggiamenti proseguiranno in serata con un momento teatrale e il giorno successivo con la Messa solenne alle 11, seguita da un rinfresco in piazza della chiesa

Il testo
II libro, edito da Ancora Editrice, è costituito da tre parti. La prima è un saggio sulla relazione tra la teologia e la poesia e svolge in cinque capitoli altrettante questioni e, per sommi capi, formula un’ipotesi di sintesi plausibile di una relazione “più virtuosa”. II primo capitolo affronta la triplice relazione teologia, filosofia e poesia con al centro la “parola”: essa richiede un loro ripensamento in nome dell'”evento”, che investe certamente il linguaggio di tutte e tre. La conclusione affida al secondo il compito di descrivere il metodo della “teologia narrativa” che, senza escludere le altre forme dello studio del testo sacro, consegna alla “teologia poetante” del terzo capitolo il compito di affrontare le diversità tra la teologia e la poesia e le loro auspicabili convergenze. II quarto e il quinto capitolo affrontano rispettivamente cosa può dare la teologia alla poesia e, viceversa, cosa può dare la poesia alla teologia. A questa prima parte ne segue una seconda, che è una raccolta di poesie. La prima inizia al termine della “lettura” della parabola del Padre buono e mette in campo la scena iniziale di un grande scenario del nostro tempo, che fa scorrere tre scene in successione: la metafora della notte, la crisi della parola e un canto a tre voci. Ciascuna di queste riporta diverse poesie. L’epilogo ripresenta la scena finale della triplice confessione d’amore di Pietro, nella quale avviene l’attuale passaggio tra narratore e lettore, con la grata consegna al lettore. La terza parte contiene diversi contributi critici di esperti sulla stessa materia trattata nel saggio iniziale.