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Famiglia-Lavoro

Come educare alla solidarietà e alla sobrietà?

In una “brochure” curata dal Settore per la Vita sociale della Diocesi alcune proposte per formare ai nuovi stili di vita indicati dal cardinale Tettamanzi

11 Gennaio 2010

«Il senso ultimo del Fondo Famiglia-Lavoro è di carattere educativo. Dobbiamo interrogare e ripensare i nostri stili di vita». Più volte, in questo ultimo anno, il cardinale Tettamanzi ha insistito sull’aspetto educativo della sobrietà. Per questo il Settore per la Vita sociale della Diocesi ha predisposto una brochure con una serie di proposte di formazione, con l’indicazione di possibili itinerari, di iniziative, di incontri da svolgere a livello locale o diocesano. Inoltre sono indicati i sussidi fondamentali per approfondire le tematiche.
Educare alla sobrietà, alla solidarietà e ai nuovi stili di vita. Proposte pastorali per una nuova primavera sociale è infatti il titolo del “volantone”. «L’Arcivescovo ci ha più volte richiamato al fatto che soltanto una vita sobria, in ricerca della “giusta misura” in ogni cosa, capace di “stili di vita” rinnovati, liberi dalla logica dello spreco e dall’eccesso, sa creare gli spazi per una vera solidarietà, per una accoglienza dell’altro “come se stessi” – sottolineano i promotori -. A questo occorre educarsi ed educare. Occorre insieme fare sosta, mettersi in ascolto, pregare, riflettere, fare formazione e animazione. Per questo proponiamo alcuni modi per realizzarlo nel concreto della vita personale, di famiglia, delle nostre comunità».
Diverse le proposte: a partire dai ragazzi, adolescenti e giovani con le iniziative di Fom, Ac, Pastorale giovanile, Caritas ambrosiana, Cdm. Per gli adulti, in cinque ambiti: formazione di base, stili di vita, lavoro, famiglia e scuola. Anche qui coinvolti Ac, Caritas, Acli, Pastorali della famiglia e scolastica, Ciessevi, Cdm.
Sono in preparazione inoltre una mostra e un audiovisivo che illustrano i temi della sobrietà e degli stili di vita sostenibili. Info: tel. 02.85.56.404 – vitasociale@diocesi.milano.it

«Il Fondo va alimentato ancora»

«La Notte di Natale dello scorso anno ho lanciato un forte appello alla solidarietà. Una solidarietà concreta e originale, capace di “sostegni materiali e risorse da destinare a chi è nel bisogno” e da coniugarsi con la sobrietà. Per questo ho proposto alla Chiesa ambrosiana di costituire il Fondo Famiglia-Lavoro: un piccolo aiuto nel “mare” di necessità delle tante famiglie nelle quali un membro perde il lavoro e con esso rischia di smarrire anche la dignità». Così il cardinale Tettamanzi nell’omelia della Notte di Natale ha voluto ricordare l’istituzione del Fondo. «Oggi, qui in Duomo, voglio esprimere un duplice ringraziamento: anzitutto il mio grazie è al Signore per avermi donato questa intuizione e per aver toccato il cuore di una moltitudine di persone che con me l’hanno accolta e sostenuta. E la stessa gratitudine è per i tantissimi volontari che, in modo gratuito, discreto, intelligente e generoso hanno reso concreto e operante il Fondo nelle sue articolazioni centrali e territoriali». «Mentre ringrazio – ha continuato – sento vivo il bisogno di riproporre l’appello, specialmente alle comunità cristiane nelle quali le famiglie sono state aiutate, ad alimentare coraggiosamente il Fondo. Le difficili circostanze occupazionali che – come onda lunga della crisi finanziaria ed economica – stiamo ancora vivendo e le condizioni di povertà di tante famiglie reclamano con urgenza che si continui in questa “direzione solidale”».

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