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Formazione

Sobrietà: un “pacchetto” per le parrocchie

Un ciclo di quattro incontri per educare ed educarsi a una vita nuova, ispirata dal Vangelo

di Cristina CONTI

19 Febbraio 2010

Educare alla solidarietà, alla sobrietà e agli stili di vita. Questo il tema di alcune proposte pastorali rivolte a ragazzi, adolescenti, giovani e adulti da parte di alcune realtà come Azione cattolica, Acli, Fom, Caritas e Centro mondialità. In un periodo di crisi economica diventa ancora più importante riflettere su questi aspetti della vita cristiana. Temi molto cari al cardinal Tettamanzi su cui ha più volte richiamato l’attenzione. «Attenzione per il prossimo e giusta misura. A questo occorre educarsi ed educare. Fare una sosta, mettersi a pregare, riflettere, fare formazione e animazione. La nostra iniziativa vuole essere la risposta a una domanda pastorale che è spesso sfocata oppure fatica a emergere», spiega monsignor Eros Monti, Vicario episcopale per la Vita sociale e promotore del “pacchetto formativo”.
Quattro incontri per educare ed educarsi a una vita nuova, ispirata dal Vangelo. Un ciclo rivolto ad adulti ed educatori, per aiutarli a vivere ogni giorno nella propria famiglia e nel gruppo di riferimento atteggiamenti ispirati ai valori della sobrietà nell’uso dei beni e della solidarietà nella condivisione di ciò che si possiede. Si parte con un momento di riflessione sul fenomeno della crisi, come sfida per cambiare se stessi. «La grave crisi economica che attraversa tutte le economie del pianeta non è riconducibile a un evento improvviso e occasionale (la crisi dei mutui sub-prime), ma affonda le radici in una concezione liberista dell’economia e della società secondo cui il mercato è “il naturale equilibratore di interessi prettamente individuali”», precisa monsignor Monti.
Nella solidarietà persone e gruppi si sentono uniti da interessi e ideali comuni, sviluppando una dimensione collettiva della responsabilità umana: ogni membro di un gruppo è partecipe della responsabilità di tutto il gruppo; e viceversa, il gruppo è in qualche modo responsabile di ogni membro. «Uno stile sobrio e solidale richiede che i costi della crisi siano (con)divisi, vale a dire che le persone siano concretamente solidali con chi si trova in difficoltà, e le istituzioni facciano la loro parte per tutelare i cittadini promuovendo uno Stato sociale diffuso e inclusivo».
Un secondo incontro è dedicato al richiamo dei fondamenti teologici ed ecclesiali della solidarietà, per arrivare alla definizione, nel terzo incontro di un nuovo rapporto con le cose, le persone, la natura e la mondialità. «La solidarietà svela che l’aspetto profondo del relazionarsi – ovvero di ogni autentico relazionarsi – è costruire legami solidi, non semplici traits d’union, fragili trattini di congiunzione posti tra l’uno e l’altro di noi, che sorgono e si cancellano con altrettanta facilità», sottolinea monsignor Monti.
A conclusione del percorso ci sarà una riflessione su come educare in famiglia a questi temi. «La novità propria di questo percorso è rappresentata dal fatto che offriamo un supporto organizzativo, relatori già contattati e che si muovo sulla base di particolari schede da noi preparate, un coordinamento e una bibliografia per preparare gli incontri – aggiunge mons. Monti -. Nel territorio, infatti, abbiamo potuto constatare che c’è una forte domanda di percorsi di questo tipo. Ma spesso mancano gli strumenti per realizzarli».
Info: Settore per la vita sociale, tel. 02.8556404, vitasociale@diocesi.milano.it; Azione cattolica, tel. 02.58391328, settori@azionecattolicamilano.it; Caritas ambrosiana tel. 02.76037245, territorio.ambrosiana@caritas.it; Cdm, tel. 02.58391395, centro_mondial@diocesi.milano.it.