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Mons. Talamoni, nella storia della chiesa ambrosiana

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

23 Novembre 2009

«Il 31 gennaio 1926, esattamente settantotto anni fa, moriva a Milano, nella clinica di via Quadronno, il venerabile servo di Dio monsignor Luigi Talamoni. Questa celebrazione eucaristica lo vuole ricordare in una maniera tutta particolare e con una grande gioia spirituale nel cuore, perché ormai conosciamo la decisione del Santo Padre di beatificarlo il prossimo 21 marzo: un momento molto atteso da Monza e dall’intera Diocesi ambrosiana ed ora finalmente arrivato».

Sabato 31 gennaio 2004: nel Duomo di Monza, con queste parole l’arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, annuncia che monsignor Luigi Talamoni sarà beatificato da papa Giovanni Paolo II in San Pietro a Roma.

«Finalmente» il giorno era «arrivato». C’è in queste parole tutta la gioia di una città, Monza, di una chiesa, quella ambrosiana, e del suo vescovo. Basti pensare che il cardinale Tettamanzi aveva celebrato la memoria del prossimo Beato solo un anno prima, il 26 gennaio 2003, quando – a pochi mesi dal suo ingresso in Diocesi – si era recato nello stesso Duomo di Monza, per ricordare mons. Talamoni. Non è facile per l’arcivescovo di Milano tornare sui suoi passi, nello stesso luogo, a così breve distanza di tempo: la diocesi è troppo vasta per poterglielo permettere.

Proprio in questo ritorno ravvicinato, dunque, si può cogliere l’attenzione del cardinale Tettamanzi alla figura spirituale del prossimo Beato. È l’attenzione di un vescovo per un suo sacerdote, che dal Cielo protegge e benedice la diocesi, di cui fu figlio per il battesimo e pastore per il ministero.

D’altra parte, il cardinale Tettamanzi con questa sua delicata attenzione a mons. Talamoni, alle Suore Misericordine – da lui fondate -, a Monza si inserisce nel solco dei suoi predecessori.

C’è una simbologia, che mi piace raccogliere: il cardinale Tettamanzi vive il momento di grazia – tale è per un vescovo la beatificazione di un suo sacerdote – che è frutto del seme gettato per lui dallo stesso vescovo, che lo ordinò sacerdote.

Fu, infatti, l’arcivescovo Giovanni Battista Montini che il 26 giugno 1957 diede inizio formale all’iter per la beatificazione di mons. Talamoni. L’inchiesta fu rapida: l’11 dicembre 1958 gli Atti del processo canonico venivano già inviati a Roma, per la fase ulteriore e per la decisione finale.
Don Ennio Apeciti

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