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Verso gli altari

In libreria per conoscere don Gnocchi

La figura del futuro beato nei due volumi scritti da Roberto Parmeggiani e Luisa Bove, che saranno presentati venerdì 16 ottobre all’Ambrosianeum di Milano

13 Ottobre 2009

Venerdì 16 ottobre, alle 18, presso la sala Lazzati dell’Ambrosianeum (via delle Ore 3, Milano), saranno presentati due volumi sulla vita di don Carlo Gnocchi. Oltre agli autori – Roberto Parmeggiani, che ha pubblicato Don Carlo Gnocchi. Imprenditore della carità (San Paolo, 232 pagine, 13 euro), e Luisa Bove, con Don Carlo Gnocchi (Paoline, 288 pagine, 16 euro) -, interverranno monsignor Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Gnocchi, e monsignor Ennio Apeciti, responsabile del Servizio per le Cause dei santi.
Gli autori, entrambi giornalisti, hanno ripercorso la storia di don Carlo attingendo dalle pagine della Positio, quindi lasciando parlare coloro che hanno conosciuto il prete ambrosiano e che sono divenuti testi nel processo per la causa di beatificazione.
Il volume di Parmeggiani presenta tratti diversi della vita di don Gnocchi: la figura del prete, prima in oratorio e poi all’Istituto Gonzaga, il testimone a fianco degli alpini al fronte, il profeta come imprenditore della carità, l’uomo semplice da cui emerge la capacità di relazione con tutti. L’autore dedica le ultime pagine del suo libro all’iter del processo di beatificazione e al miracolo di Sperandio Aldeni, e intervista il cardinale Tettamanzi e Silvio Colagrande, uno dei due beneficiari delle cornee di don Gnocchi.
Il volume di Bove è un «acuto e documentato testo», si legge nella prefazione di monsignor Bazzari, scritto «in uno stile piano, scorrevole e di facile lettura». Non mancano tra l’altro «informazioni inedite» e «aneddoti» rimasti fino a oggi sconosciuti e capaci di arricchire il panorama di conoscenze del “papà dei mutilatini”. Ma la grande novità del libro della giornalista e che lo rende «caratteristico e unico» è la ricchezza di notizie e particolari che l’autrice ha attinto rileggendo i quotidiani dell’epoca. Molti giornalisti infatti hanno seguito con attenzione don Gnocchi e la sua opera infaticabile, sia quando apriva nuove case per ospitare mutilatini, orfani di guerra o poliomielitici, sia quando si lanciava in campagne di raccolta fondi per sostenere tutte le spese necessarie alla sua “baracca”. Molti quotidiani italiani e stranieri hanno raccontato per esempio la famosa trasvolata oceanica dell’“Angelo dei bimbi” dei due aviatori Maner Lualdi e Lorenzo Bonzi realizzata per sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma dei mutilatini (oltre 15 mila) e raccogliere donazioni.
La beatificazione di don Gnocchi, scrive Parmeggiani nel suo libro, «ha un valore “globale” e diventa un evento capace di spronare la Chiesa e il mondo ad assumere l’amore per il prossimo come fondamento della vita civile». Lo stesso monsignor Bazzari, dice ancora nella prefazione del volume di Bove: «C’è da augurarsi che lo sforzo di una puntuale e certosina ricostruzione della popolare figura di don Gnocchi sia premiato da un meritato successo di pubblico, accendendo in tutti i lettori il desiderio emulativo di una carità fattiva rivolta preferenzialmente agli ultimi della catena sociale».