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Comunione anglicana

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

23 Novembre 2009

La Comunione anglicana è un insieme di Chiese autonome che appartengono al ceppo della Chiesa latina occidentale.
Ognuna di queste Chiese è pienamente autonoma per governo e norme canoniche. Tutte le Chiese della comunione riconoscono l’Arcivescovo di Canterbury, primate della Chiesa d’Inghilterra, come primus inter pares.

Questo primato ha natura consultiva e non possiede autorità giuridica sulle varie Chiese. Ogni dieci anni il primate convoca la Conferenza di Lambeth a cui partecipano tutti i vescovi della Comunione.
Già nel XVI secolo la tradizione liturgica anglicana adattò il rito romano agli usi locali e introdusse la lingua inglese al posto del latino.

La semplificazione del rito incoraggiò i fedeli ad accostarsi alla Comunione e ad acquisire maggiore familiarità con le Sacre Scritture. Il Book of Common Prayer raccoglie l’ufficio divino e gli ordini dei sacramenti. Il dialogo tra le Chiese anglicana e cattolica è oggetto del lavoro di una specifica Commissione internazionale anglicana – romano cattolica (ARCIC).

Le due chiese hanno raggiunto un accordo sostanziale sull’Eucarestia e sul ministero sacerdotale e il ripristino della comunione ecclesiale è al momento rallentato dall’ordinazione sacerdotale ed episcopale delle donne e da alcune questioni legate alla morale.

Da registrare sono anche i recenti progressi sulla questione del ministero petrino. Dalla Chiesa anglicana sono usciti i battisti (1609), i quaccheri (1650) e i metodisti (1738).