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Iniziativa

47 Crocifissi per la Regione Lombardia

Realizzate da altrettanti artisti contemporanei, le opere, in mostra fino al 17 luglio, saranno poi destinate a varie sedi istituzionali.

12 Luglio 2012

C’è chi ha rappresentato la crocifissione con la terracotta, chi con il cartone, chi con il plexigas, chi con i chiodi arrugginiti e chi con la resina. «Ciascuno – spiega il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni – ha interpretato il tema della croce a partire dalla propria sensibilità artistica». Sarà aperta fino a martedì 17 luglio la mostra di 47 crocifissi che altrettanti artisti italiani e un colombiano hanno realizzato gratuitamente, rispondendo alla committenza di Regione Lombardia: dopo la chiusura dell’esposizione, le opere saranno collocate in vari spazi.

Nasce alla fine del 2011 il percorso che ha portato a questa iniziativa, quando il Consiglio regionale approvò una legge che prevede l’esposizione del crocifisso nelle sale istituzionali e all’ingresso delle sedi regionali. Nel solco della tradizione di attenzione e vicinanza dell’istituzione lombarda all’arte, lo scorso marzo il presidente della Regione ha invitato gli artisti a confrontarsi con il tema religioso. Ne sono nate 47 sculture e pitture in mostra nello spazio espositivo di Palazzo Lombardia, accessibile, con ingresso libero, dal lunedì al venerdì, dalle ore 14 alle 18.

Il tema, appunto, è quello della croce, visto da angolature differenti. In alcune opere è rappresentata la croce, in altre un dettaglio delle mani o del volto di Cristo, in un’altra ancora sono stati colti insieme gli eventi della morte e della resurrezione.

«Il crocifisso è un simbolo importantissimo per chi ha il dono della fede, ma anche per chi è figlio della nostra terra – ha detto Formigoni alla vernice della mostra -. Il cristianesimo è dentro la nostra storia». Il presidente ha citato le parole di Oriana Fallaci che, pur dichiarandosi non credente, non avrebbe mai tollerato l’assenza delle chiese e dei crocifissi in Italia. «Il crocifisso è un simbolo della religione ma anche della nostra identità, fatta di accoglienza: mostra le braccia aperte di Cristo, segno di speranza e salvezza».