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La Cappella di Teodolinda: a Monza presto il via al restauro degli affreschi quattrocenteschi

Un intervento eccezionale per un capolavoro straordinario,a 700 anni dalla traslazione dei resti della regina longobarda nel luogo dove è custodita la Corona ferrea

5 Giugno 2008

15/02/2008

La Fondazione Gaiani – ente di gestione del nuovo Museo e Tesoro del Duomo di Monza – ha presentato nei giorni scorsi un nuovo e straordinario progetto: la campagna di restauri che interesserà il celebre ciclo di affreschi della Cappella di Teodolinda, realizzato tra il 1441 e il 1446 dalla famiglia degli Zavattari, artisti lombardi attivi già dalla fine del XIV secolo nel Duomo di Milano. La Cappella è anche celebre perché in essa è conservata la mitica Corona Ferrea oltre che al sarcofago dove riposa la grande regina longobarda.

Il restauro, la cui necessità venne già dimostrata dall’attenta analisi conoscitiva sullo stato di salute dell’opera realizzata nel 1991, oltre a riportare i dipinti al loro antico splendore, sarà una straordinaria occasione di ricerca e di studio sia sull’opera di una delle maggiori botteghe meneghine del XV secolo sia sulle numerose tecniche artistiche in voga in Lombardia alle soglie del Rinascimento.

Gli affreschi sono composti da ben 45 scene divise in cinque fasce sovrapposte, che raffigurano oltre 800 personaggi per un totale di circa 500 mq di superficie dipinta. Considerato uno dei migliori esempi di pittura gotico-internazionale in Italia, il ciclo venne realizzato per celebrare proprio Teodolinda, mitica fondatrice del Duomo di Monza, e raccontare così la sua storia ai posteri.

Ben 28 tappe del racconto sono dedicate a scene nuziali — i due matrimoni della regina, vedova del re Autari e quindi sposa di Agilulfo – circostanza che ha più volte portato gli studiosi a ritenere i dipinti un omaggio a Bianca Maria Visconti – grazie all’affascinante analogia che naturalmente si crea tra la regina longobarda e la principessa lombarda – e quindi alle sue nozze con Francesco Sforza, avvenute proprio nel 1441.

L’opera è considerata dagli storici uno dei momenti conclusivi della riedificazione gotica della Basilica di San Giovanni, cominciata per volontà dei Visconti con una solenne cerimonia il 31 maggio 1300 e pressoché conclusa attorno il 23 maggio 1396, data della morte di Matteo da Campione, l’architetto e scultore al quale si deve anche la magnifica facciata che ancor oggi possiamo ammirare.

Il restauro si pone come il primo momento, dopo l’inaugurazione del nuovo Museo e Tesoro del Duomo di Monza aperto al pubblico dal 11 novembre 2007 e ad oggi visitato e apprezzato da oltre cinquemila visitatori, che Museo e Duomo dedicheranno a Tedolinda per celebrare i settecento anni dalla traslazione delle sue spoglie che proprio dal 1308 riposano nel sarcofago protetto dall’altare della Cappella.

Per informazioni: Fondazione Gaiani, tel. 039 326383,
(Via Canonica 4, 20052 Monza;)
info@museoduomomonza.it
www.museoduomomonza.it