Sirio 26-29 marzo 2024
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Riconoscimento

Caloia e Pomodoro, milanesi doc,
anche nelle opere

Al Circolo Filologico Milanese assegnato il Premio Porta al presidente della Veneranda Fabbrica del Duomo e al presidente del Tribunale

di Loris CANTARELLI

2 Dicembre 2014

Serata di grandi emozioni, all’insegna della cultura e della milanesità, ieri nella storica Sala Liberty del Circolo Filologico Milanese (la più antica istituzione culturale della città, fondata nel 1872 con l’apertura della prima scuola di lingue straniere), per la 49a edizione del prestigioso Premio Carlo Porta, assegnato «a coloro che, con la loro opera culturale e la loro personalità, hanno onorato la città di Milano e le sue tradizioni più significative» (l’albo d’oro, su www.premiocarloporta.it, comprende fra gli altri Mariangela Melato, Riccardo Muti, Franca Valeri, Enzo Jannacci, Carla Fracci…).

Introdotta dal sommesso playback di Oh mia bela Madunina, la serata è condotta in scioltezza dal gioviale Eugenio Ban in smoking, che introduce per i saluti il maestro Valerio Premuroso, presidente del Circolo. Tocca poi all’attore Gianfranco Scotti recitare La pulpetta del re (pantagruelica ricetta-sberleffo dello scapigliato Ferdinando Fontana, librettista per Puccini) e La preghiera del Porta, a cui segue la poliedrica musicista Luciana Rossi che, alla chitarra, propone il divertente brano Però num se voeurom ben (Premio D’Anzi 2010).

Quindi lo “speciale riconoscimento per l’impegno sociale” a Laura Cozzi Vitaloni, presidente dell’associazione San Vincenzo de’ Paoli a Milano: da quest’anno il riconoscimento è dedicato ad Alma Brioschi, scomparsa il 30 luglio, esperta di cultura milanese e “anima” del Circolo Filologico, che la ricorderà il prossimo 13 dicembre.

Dopo due brani musicali eseguiti al pianoforte dal maestro Premuroso, ribalta al primo premiato – cui è andata l’artistica statuetta in bronzo che ritrae il poeta milanese, realizzata dallo scultore Domenico Greco -, Angelo Caloia, economista che dal 2008 presiede la Veneranda Fabbrica del Duomo. Caloia ha brevemente ricordato la «precaria salute di ferro» della Cattedrale e, terminati i restauri per l’Expo 2015, la volontà di «dare respiro al sottosuolo, un po’ angusto» per valorizzare meglio il Battistero dove Sant’Agostino fu battezzato da Sant’Ambrogio.

Poi torna protagonista la musica con il complesso vocale Syntagma diretto dal maestro Franco Monego (15 voci maschili e 20 femminili) – che esegue un canto religioso di Felix Mendelssohne la milanese d’acciaio (classe 1931) Wilma De Angelis, già interprete della Cecca a fianco di Gianni Magni prima e Roberto Marelli poi, che interpreta con voce smagliante Han ammazzaà el Ferruccio (scritta da Walter Valdi e altro Premio D’Anzi).

Un lunghissimo applauso ha quindi accolto l’altro Premio Carlo Porta, assegnato a Livia Pomodoro, magistrato di riferimento nel mondo della giustizia italiana, esperta nel diritto di famiglia, a lungo presidente del Tribunale dei Minori e oggi del Tribunale di Milano.

Ancora Luciana Rossi coinvolge tutto il pubblico con la classica Lassa purch’el mond el disa (Ma Milan l’è un gran Milan), poi tornano i Syntagma per una Stille Nacht che richiama l’originale del Natale austriaco del 1818, perfetto augurio conclusivo.

All’organizzatore Gianni Torriani, infine, il compito di ringraziare convenuti, sponsor e sostenitori, prima del “dolce” brindisi finale accompagnato da un omaggio alle signore.