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Concerti

Il clavicembalo “risveglia”
la primavera a Milano

Una bella rassegna musicale ospitata presso il Museo Bagatti Valsecchi. Giovedì 1° marzo parte un nuovo ciclo: il recital dedicato a Bach e Venezia "dialogherà" con i preziosi vetri di Murano custoditi dal museo milanese.

di Giovanni GUZZI

27 Febbraio 2012

Le note di un clavicembalo che suona a Milano sono segno che è in arrivo la primavera. L’affermazione è un po’ forzata, lo ammettiamo, ma non per questo meno vera. Ne ha fatto esperienza, dopo il freddo che ha attanagliato l’Italia per alcune settimane, il pubblico intervenuto al concerto della clavicembalista Daniela Fontana nella Chiesa degli Angioli di corso Garibaldi a fine febbraio.

Nella sua panoramica sonora sulla forma della suite in Europa fra ‘600 e ‘700 di particolare effetto sono stati, infatti, gli acuti trilli in eco inseriti dal compositore francese Jean Philippe Rameau nel brano, non per nulla ripetuto nel bis finale, Le rappel des oiseaux. In esso il carattere descrittivo proprio di tante sue composizioni ha mirabilmente ricreato musicalmente il suono dei richiami fra gli uccelli, dando ai presenti la sensazione di trovarsi su un prato ad ascoltarne il canto fra gli alberi!

Un effetto reso possibile dal particolare timbro di questo antico strumento sul quale risuona, proprio come sotto le dita dei compositori dell’epoca, la musica ad esempio di Bach e Haendel, meravigliosa evidentemente anche sul pianoforte (di cui il clavicembalo è il precursore) ma non altrettanto “leggera”!

Uno strumento che, nell’esecuzione di Daniela Fontana, che il pubblico ha percepito “facile” nonostante le difficoltà tecniche del repertorio in programma, incurante dei propri secoli di vita ha dimostrato di essere attuale anche per l’orecchio contemporaneo e capace, nella specifica forma della suite, oggetto del concerto, di favorire un mutuo scambio fra la struttura musicale (indipendendemente dal fatto che si trattasse della classica successione di danze o di una scansione quadripartita di tempi che ne prefigurano l’evoluzione nella classica forma della sonata) ed aspetti propri delle nazioni (Spagna, Francia, Inghilterra e Italia) che in essa si rispecchiano, la caratterizzano e da essa sono caratterizzate.

Altro legame fra clavicembalo e primavera è il fatto che il concerto sinteticamente tratteggiato ha concluso un primo ciclo della più ampia stagione di Omaggio al clavicembalo che nasce a Milano nel 1980 sotto la direzione artistica di Marina Mauriello ed ogni primavera si ripropone in numerosi appuntamenti in collaborazione con diverse istituzioni cittadine.

Al riguardo segnaliamo l’imminente avvio di un secondo ciclo di tre concerti che si terranno nella splendida cornice del Salone d’Onore del Museo Bagatti Valsecchi con un programma che si è lasciato conquistare dall’atmosfera avvolgente del Museo riproponendone le suggestioni.

Ruggero Laganà, virtuoso al clavicembalo, aprirà la rassegna giovedì 1 marzo con un recital intitolato J.S. Bach e Venezia, che dialoga idealmente con gli antichi vetri di Murano custoditi nella Sala da Pranzo.

Seguiranno, per il secondo appuntamento, Graziella Baroli al cembalo e Nicola Moneta alle percussioni medioevali ai quali la Galleria delle Armi ha suggerito un programma con musiche di J. Byrd, G. Frescobaldi, B. Storace, M. Corrette, J.P. Sweelinck e J. Kuhnau sotto la programmatica denominazione di Balli e battaglie nel ‘600 e ‘700.

Chiude la serie il concerto Musica intorno al Re Sole: ritratti di una variegata corte fra donne, amori, giullari e… animali. In quest’ultimo appuntamento Francesca Sgorbati Bosi leggerà brani tratti da due interessanti volumi di cui ha curato la traduzione e pubblicazione per Sellerio: Lettere di un quotidiano inglese del ‘700 e La Donna nel XVIII secolo dei fratelli de Goncourt. Le musiche di J.K. Fischer, F. Couperin, A. Forqueray, Elisabeth De la Guerre e P. Royer saranno eseguite da Bruna Panella.

Quest’ultima ci ha rivelato un altro, alto, significato dell’iniziativa Omaggio al clavicembalo.

Da alcuni anni è infatti dedicata a Federico Colombo: «Clavicembalista nato nel 64 a Carrara, ed uno degli allievi più brillanti e promettenti della classe di cembalo in Conservatorio a Milano, giovanissimo si è purtroppo ammalato di tumore al cervello che nel giro di poco tempo ce lo ha portato via. Prima di morire ha detto alla sua famiglia che avrebbe voluto lasciare a Marina Mauriello il suo bellissimo strumento (un Dowd copia Taskin costruito a Parigi nel 1983, con registri per effetti quali l’imitazione del suono del liuto, utilizzato da Daniela Fontana nella Double de la Gavotte fait par Mr. Couperin) perché potesse continuare a vivere attraverso gli altri. Questo spiega il valore affettivo che questo strumento ha per noi tutti e soprattutto per chi, come me, ha avuto il privilegio di fare un pezzo di strada della vita musicale con lui. Perciò è tuttora regolarmente suonato nei nostri concerti e Federico continua a vivere nella musica dei suoi amici clavicembalisti formatisi alla scuola di Marina Mauriello a Milano e Vienna».

Info
Luogo: Salone d’Onore, Museo Bagatti Valsecchi, via Gesù 5
Orario: giovedì, 1 – 8 – 15 marzo, ore 21
Ingresso: ingresso al Museo € 8, concerto gratuito, sino ad esaurimento posti
Per ulteriori informazioni: tel. 02.7600.6132
Il Museo sarà visitabile prima dell’inizio del concerto dalle ore 18,30 alle ore 20