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Novità

Il viaggio di Artaban e degli altri Magi

Il nuovo libro di Silvio Mengotto, con disegni dell'autore, raccoglie racconti di fantasia specchiandosi nella realtà, a volte suggeriti da vicende che hanno segnato la storia del nostro Paese.

31 Agosto 2021

I Magi «sono uomini ricchi – dice papa Francesco – , stranieri sapienti, assetati d’infinito, che partono per un lungo e pericoloso viaggio che li porta fino a Betlemme (Mt 2,1-12). Davanti al Re Bambino, li pervade una gioia grande».

A Silvio Mengotto sono sempre piaciuti i Magi. «A loro piace cercare, viaggiare, scoprire la verità. Sono attratti dalle novità, dai segni che scrutano nel cielo e nell’universo. Non sono credenti, ma la ragione e la scienza non impediscono loro di attraversare sentieri misteriosi. Esploratori del silenzio».

Così inizia il nuovo libro di Silvio Mengotto (Artaban e altri racconti, Edit. La Vita Felice), che raccoglie racconti di fantasia specchiandosi nella realtà, a volte suggeriti da vicende che hanno segnato la storia del nostro Paese. Questi racconti sono il frutto di un viaggio, fatto nel tempo, che l’autore ha intrapreso nel mondo straordinario, da esplorare per la sua ricchezza, dei bambini e dei ragazzi incontrati anche in Romania nelle “tabare” degli zingari, negli istituti dove vivevano i bambini abbandonati.

L’autore inizia il viaggio con la straordinaria figura di Artaban il quarto re magio che non riuscirà ad arrivare a Betlemme. Nel suo viaggio incontra una marea di poveri che hanno bisogno del suo aiuto. La fantasia dell’autore si spinge sino ai nostri giorni della pandemia dove il racconto si conclude con un messaggio concretissimo di papa Francesco.

In questi 28 racconti c’è un viaggio per tutti, bambini, giovani e adulti, come dice nella prefazione Marco Erba (insegnante di lettere) e scrittore.

«Nel mondo della fretta, le storie chiedono di intraprendere lunghi viaggi. Nel mondo dell’impulsività, le storie sono specchi che aiutano a guardarci in faccia, a conoscerci meglio, a pensare prima di parlare, a ponderare ciò che diciamo, perché le parole sono potenti e possono cambiare le cose».

I racconti scritti nella pineta di Pinarella di Cervia assomigliano alle bambole matriosche russe. Hanno la stessa radice, ma dimensioni diverse. Ogni racconto si aggancia a quello precedente. Non è «una fuga dal mondo, ma dalla mondanità» (Enzo Bianchi). Per Alce Nero, capo Lakota Sioux, «ogni luogo può essere il centro del mondo, piccolo o grande che sia, molti o pochi che siano i suoi abitanti».

«In questo pregevole libro – conclude Marco Erba nella prefazione – , incontrerete favole dal sapore antico e moderno insieme. Col suo tocco leggero e profondo, Silvio ci spinge a riflettere sull’oggi, usa la sua capacità di narrare per renderci sensibili, per mandare messaggi positivi, per aiutarci a credere che un mondo migliore è possibile. Perché, in fondo, le storie servono a questo: a stupirci e a regalarci speranza. Chi si addentrerà in queste pagine, partirà dunque per un viaggio dal quale tornerà con un dono prezioso. Per sé e per gli altri». Le illustrazioni pubblicate sono opera dell’autore.