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Al Museo Diocesano

Una nuova sala per i Crocifissi di Lucio Fontana

Le importanti opere sacre di uno dei più noti artisti italiani del Novecento oggi raccolte insieme nei Chiostri di Sant'Eustorgio.

2 Novembre 2011

La sezione dedicata a Lucio Fontana è costituita dall’insieme di due nuclei giunti distintamente al Museo Diocesano, ed ora intenzionalmente riuniti ed esposti a testimonianza della straordinaria attività scultorea dell’artista a Milano e nell’ambito dell’arte sacra.

Nel 1950 Lucio Fontana aderì al concorso indetto dalla Veneranda Fabbrica del Duomo per la realizzazione della quinta porta della cattedrale. Il tema del concorso, Origini e Vicende della cattedrale, era stato scelto dallo stesso arcivescovo di Milano, il Beato Card. Ildefonso Schuster (1880-1954).  

Nel 2000 sono giunti al Museo dalla Veneranda Fabbrica del Duomo i gessi realizzati in occasione di tale concorso: L’Arcivescovo Antonio da Saluzzo riceve le offerte dal popolo e Papa Martino V  presentati al primo grado del concorso (1950-51); San Carlo e il Duomo di Milano, Il duca Gian Galeazzo Visconti  e Frate che scrive realizzati invece per il secondo grado nel 1952.

Unitamente ai gessi per la porta del Duomo di Milano è giunto in Museo il bozzetto al vero dellaPala della Vergine Assunta, realizzato da Fontana nel 1955. Nel 2011 è giunta invece in Museo la Via Crucis bianca del 1955, acquisita nel 2010 dalla Regione Lombardia.

Concepita come parte di un intervento per la cappella della Casa Materna Asili Nido Ada Bolchini Dell’Acqua (Milano, via Cascina Corba), la Via Crucis bianca è frutto della collaborazione tra Marco Zanuso, che progettò l’edificio tra il 1953 e il 1954, e Lucio Fontana, il quale concepì una decorazione ad hoc per lo spazio della cappella secondo il principio di unità concettuale tra la decorazione scultorea e l’ambiente. Le quattordici stazioni corrispondono ad altrettante formelle ottagonali in ceramica bianca smaltata, brevemente incisa e segnata da accenni cromatici intensi, non certo in funzione illustrativa, ma strettamente connessi alla drammaticità narrativa.