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Benedetto XVI: la politica tuteli i più deboli

Il Papa invoca un impegno bipartisan a favore di chi si trova in difficoltà. Anche dopo la crisi la famiglia, gli immigrati e il lavoro rimangono altrettante priorità

12 Gennaio 2009

13/01/2009

Dalla politica giunga un impegno bipartisan contro le pesanti ricadute della crisi mondiale sulle fasce più deboli. Lo ha chiesto il Papa ricevendo ieri gli amministratori di Roma e del Lazio per i tradizionali auguri di inizio d’anno. Una udienza con un forte invito all’unità e alla collaborazione.

Le istituzioni, ha incitato Benedetto XVI, si devono rimboccare le maniche superando tutte le «divisioni» per affrontare le «ricadute» della crisi, e questo non solo per affrontare l’«emergenza», ma per un progetto di futuro. Devono fare «sinergia» di fronte alle necessità di famiglie, anziani, immigrati e problemi della convivenza. Prendano poi sul serio l’«emergenza educativa» i cui sintomi sono anche i tanti giovani morti negli incidenti stradali e il vuoto di valori che li spinge verso droga e alcol.

Rilevato il «clima di stima e sincera amicizia» con le amministrazioni locali, il Papa ha rinnovato l’offerta di collaborazione della Chiesa per costruire un tessuto sociale più vivibile, attraverso l’altro l’assistenza ai poveri, gli oratori e i centri parrocchiali. Apprezzando il sostegno della Regione Lazio alla sanità cattolica, nonostante la situazione difficile dell’ultimo anno, Papa Ratzinger ha tenuto a sottolineare che le strutture sanitarie cattoliche svolgono un ruolo sociale con «competenza, professionalità, oculatezza nella gestione finanziaria e premura verso i malati e le loro famiglie».

In tema di superamento delle divisioni e sinergie, il Papa ha invitato soprattutto alla «più ampia collaborazione possibile» contro l’«emergenza educativa» le cui ricadute sono evidenti anche negli «episodi di violenza giovanile» e negli incidenti stradali «dove muoiono tanti giovani». Senza più valori di riferimento, ha ammonito, i nostri ragazzi sono in balia di desideri effimeri, nichilismo e cattivi maestri.

L’attenzione ai settori più deboli della società, ha sottolineato ancora il Papa, richiede a tutti «stili di vita più sobri, ispirati a solidarietà e responsabilità». «Il compito affidatovi dai cittadini non è facile», ha riconosciuto il Papa, spesso bisogna prendere «decisioni non semplici e talora impopolari»; ma bisogna «contribuire a costruire un mondo migliore per le nuove generazioni».

A margine dell’udienza il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti ha annunciato lo stanziamento di un milione di euro per assistenza sociale, deciso dalla Provincia su ispirazione del Fondo “famiglia-lavoro” istituito a Milano dal cardinale Tettamanzi.