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La caccia alle medaglie

Quali atleti azzurri hanno più probabilità di salire sul podio a Pechino? E quali potrebbero essere i volti-simbolo dei Giochi?

31 Luglio 2008

01/08/2008

di Claudio ARRIGONI

Le Olimpiadi delle polemiche forse lo saranno anche a livello sportivo. Perché l’ombra del doping è più minacciosa di ogni altro periodo, fra Epo di nuova generazione e le nuove ricerche sulla genetica che hanno aperto frontiere nuove. Ma occorre saper pensare positivo, guardare allo sport per quello che è, non farsi distrarre dai cattivi pensieri.

E se si fa così, la prima cosa che viene alla mente riguarda la disciplina che è stata e sarà la regina dei Giochi, l’atletica leggera, e la gara che da sempre monopolizza gli sguardi e le attenzioni, i 100 metri. Quelli che si correranno a Pechino promettono di essere i più veloci di sempre: Tyson Gay, Asafa Powell e Usain Bolt, tutti insieme in una finale olimpica, sono un piatto da gustare assaporandolo e quella gara sarà fantastica.

Chi ha una sola gara da vedere può scegliere anche il nuoto, perché la gara sui 50 sl di Dara Torres, la quarantunenne mamma regina della velocità, entrerà nella storia per lei e per quello che è riuscita a dimostrare. O ancora i 110 m ostacoli: qui ci saranno le due scuole anti Usa a scontrarsi, con il cinese Liu Xiang e il cubano Robles a dare spettacolo vero. In piscina le gare di Michael Phelps saranno da spettacolo agonistico puro: èl’unico che può riuscire a battere il record di Mark Spitz del ’72, quando conquistò 8 ori.

Gli sport di squadra vivranno questa volta su uno sport olimpico per eccellenza, il basket, e uno che invece di solito le Olimpiadi le snobba, il calcio. Perché questa volta ci saranno Ronaldinho e Pato: il Brasile vuole vincere l’unico trofeo che gli manca e anche per questo Kakà ci teneva tanto a esserci. Se vogliamo scommettere, scegliamo una finale Italia-Brasile: bellissima per un’Olimpiade.

Nel basket, invece, non ci sarà storia. Gli Usa hanno di nuovo il Dream Team, i migliori ci sono tutti o quasi e sarà bello vederli contro Yao Ming, il cestista simbolo sportivo della Cina nel mondo, mai nessuno amato come lui. I cinesi sono la vera incognita. Si fanno i conti senza di loro e poi saranno primi nel medagliere.

Per l’Italia saranno Giochi difficili, ma come sempre saranno le discipline povere a premiarci, aspettando lo squillo del calcio. Il Coni punta a 34 medaglie, Time ci ha accreditato di 27, come sempre la verità starà nel mezzo, con Andrew Howe nell’atletica, la Pellegrini nel nuoto e la Ferrari nella ginnastica a far da apripista per gli altri.