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Per l’accoglienza e il reinserimento

L'attività della Casa S. Giuseppe di Legnano per le persone in difficoltà

18 Dicembre 2008

19/12/2008

di Saverio CLEMENTI

Il luccichio delle vetrine e degli addobbi natalizi non riesce a nascondere del tutto i poveri che vivono a Legnano. A Casa San Giuseppe, adiacente la chiesa di San Domenico, il regalo più bello che ci si prepara a offrire agli ospiti che ogni giorno bussano alla porta è la continuità di un servizio che non conosce interruzioni.

Da 10 anni (l’anniversario è stato celebrato recentemente) una ventina di volontari si alterna per garantire attenzione e accoglienza a persone in difficoltà. La struttura dispone di 9 posti letto per soli uomini, un centro d’ascolto, un magazzino per la distribuzione di generi alimentari e vestiario, docce, una casa d’accoglienza.

Fondata nel 1998, grazie al coinvolgimento di Caritas, parrocchia e mondo del volontariato, è coordinata da Luca Zocchi. «Da quando abbiamo aperto i battenti – dice – abbiamo dato ospitalità a 222 persone. Siamo partiti pensando di accogliere soltanto immigrati, invece ci siamo ben presto accorti di dover far fronte a problemi che coinvolgono in prevalenza italiani». In 10 anni, sul totale delle persone aiutate, ben 138 (pari al 62%) sono infatti nostri connazionali.

«Chi arriva – aggiunge Luca – non ha solo il problema della casa. Dietro c’è una pluralità di difficoltà che deriva quasi sempre da dipendenze: alcol e droga, ma soprattutto il gioco d’azzardo. È infatti quest’ultimo a far precipitare nella povertà persone di ogni età, ceto sociale, cultura e professione. Abbiamo visto anche due imprenditori e un primario d’ospedale».

Non mancano poi problemi derivanti da forme depressive o di natura relazionale. Da un paio di anni cresce il numero di coloro in difficoltà dopo aver perso il posto di lavoro. Molti equilibri si spezzano con il venir meno dello stipendio. Arrivano poi separati o divorziati che non sono in grado di mantenere l’ex moglie e i figli con una busta paga che riesce a mala pena a fronteggiare le esigenze di una persona.

A tutti, i volontari di Casa San Giuseppe garantiscono un letto, la cena e la prima colazione. Gli stranieri vengono accolti solo se in regola con le leggi sull’immigrazione. Chi si mostra intenzionato a migliorare la propria situazione viene aiutato a trovare un posto di lavoro e a percorrere un progetto di accompagnamento personalizzato che passa attraverso il temporaneo alloggio presso il centro d’accoglienza. L’ospitalità è gratuita, soltanto a chi ha un posto di lavoro o è stato segnalato dai Servizi sociali viene chiesto un contributo mensile di 150-200 euro.

Casa San Giuseppe è gestita dall’associazione “Cielo e terra” che fornisce aiuto e appoggio pratico a favore di iniziative già avviate da altri gruppi e associazioni che operano nel campo delle nuove povertà e dell’integrazione multiculturale ed etnica. L’associazione promuove e crea inoltre attività culturali formative (cineforum e laboratori) per accrescere la conoscenza e la sensibilità verso le realtà del disagio.

Un’altra iniziativa (situata nei locali della Casa della carità della parrocchia di Santa Teresa) èl’Ambulando, un servizio di assistenza medico-infermieristica rivolto prevalentemente agli extracomunitari. Ai volontari che mettono gratuitamente a disposizione le loro competenze professionali si rivolgono anche immigrati con un regolare permesso di soggiorno che non vogliono però farsi assistere dalle strutture sanitarie pubbliche, perché temono che eventuali giorni di malattia possano mettere a rischio la continuità del posto di lavoro.