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Medio Oriente

Nei bambini la speranza di pace tra israeliani e palestinesi

Reduce dalla missione umanitaria guidata a Gaza dal ministro Frattini, l'assessore toscano Massimo Toschi è stato ospite della Casa della Carità: «L'unica via percorribile è la riconciliazione e per realizzarla occorre puntare sulla tutela dei diritti dell'infanzia»

Generoso SIMEONE Redazione

30 Gennaio 2009

Sono i bambini l’unica speranza per una pace duratura tra israeliani e palestinesi. È questo il pensiero che Massimo Toschi, assessore alla Cooperazione internazionale della Regione Toscana, ha espresso durante l’incontro “Diamo un battito d’ali alla pace”, tenutosi sabato 24 gennaio alla Casa della Carità di Milano. Toschi era appena rientrato da Israele e dai territori palestinesi dove, dal 19 al 22 gennaio, aveva partecipato alla missione umanitaria guidata dal ministro degli Affari esteri Franco Frattini. La spedizione ha permesso di portare in Italia dieci bambini di Gaza gravemente malati, affinché venissero curati all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.
«Chi pensa che la soluzione del conflitto tra israeliani e palestinesi sia la vittoria di uno o dell’altro è un pazzo – ha detto Toschi -. L’unica via percorribile è la riconciliazione e per realizzarla dobbiamo puntare sui bambini, cioè sulla tutela dei diritti dell’infanzia». È in quest’ottica che si inserisce la proposta fatta dall’assessore toscano alle due parti durante il viaggio in Medio Oriente: «Ho avuto colloqui con la moglie del premier israeliano Olmert e con esponenti di Hamas. Ho chiesto a entrambe le parti di creare un cordone umanitario per far uscire da Gaza 20 ragazzi e farli curare in Cisgiordania. Sembra un piccolo gesto, ma in realtà è molto difficile da realizzare. Perchè tutti devono dare il proprio consenso: il governo di Tel Aviv, Hamas, l’Autorità palestinese e la comunità internazionale. Se tutti lo permettono non solo si potranno curare 20 ragazzi, ma si sarà fatto un passo avanti verso la riconciliazione perché tutti si saranno seduti intorno a un tavolo per mettersi d’accordo». Sono i bambini l’unica speranza per una pace duratura tra israeliani e palestinesi. È questo il pensiero che Massimo Toschi, assessore alla Cooperazione internazionale della Regione Toscana, ha espresso durante l’incontro “Diamo un battito d’ali alla pace”, tenutosi sabato 24 gennaio alla Casa della Carità di Milano. Toschi era appena rientrato da Israele e dai territori palestinesi dove, dal 19 al 22 gennaio, aveva partecipato alla missione umanitaria guidata dal ministro degli Affari esteri Franco Frattini. La spedizione ha permesso di portare in Italia dieci bambini di Gaza gravemente malati, affinché venissero curati all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze.«Chi pensa che la soluzione del conflitto tra israeliani e palestinesi sia la vittoria di uno o dell’altro è un pazzo – ha detto Toschi -. L’unica via percorribile è la riconciliazione e per realizzarla dobbiamo puntare sui bambini, cioè sulla tutela dei diritti dell’infanzia». È in quest’ottica che si inserisce la proposta fatta dall’assessore toscano alle due parti durante il viaggio in Medio Oriente: «Ho avuto colloqui con la moglie del premier israeliano Olmert e con esponenti di Hamas. Ho chiesto a entrambe le parti di creare un cordone umanitario per far uscire da Gaza 20 ragazzi e farli curare in Cisgiordania. Sembra un piccolo gesto, ma in realtà è molto difficile da realizzare. Perchè tutti devono dare il proprio consenso: il governo di Tel Aviv, Hamas, l’Autorità palestinese e la comunità internazionale. Se tutti lo permettono non solo si potranno curare 20 ragazzi, ma si sarà fatto un passo avanti verso la riconciliazione perché tutti si saranno seduti intorno a un tavolo per mettersi d’accordo». Collaborare si può Dal 2001 Toschi è impegnato in un progetto che consente ai bambini palestinesi di essere curati nei più attrezzati ospedali israeliani. «Sono convinto che questo tipo di iniziative possa realmente promuovere la pace – ha spiegato -. Innanzitutto creano l’idea che si possa lavorare insieme e collaborare. E poi gli israeliani hanno visto il dolore dei palestinesi e i palestinesi hanno scoperto che c’erano israeliani disposti a rischiare per loro».Il progetto Saving Children, che in questi anni ha permesso di curare oltre 5 mila bambini palestinesi, non è l’unico portato avanti da Toschi. Lo scorso mese di luglio l’assessore toscano ha portato 100 ragazzini dagli 11 ai 14 anni in campeggio in Israele. La metà era di Gaza e l’altra metà di Sderot, città israeliana a un chilometro dalla Striscia fatta oggetto di un costante lancio di razzi. «La cosa più importante – ha detto ancora Toschi – è che le famiglie abbiano accettato di mandare i propri figli in vacanza insieme ai loro coetanei dello schieramento cosiddetto nemico. E inoltre, tutti gli altri hanno visto questi ragazzini uscire dalle rispettive città sapendo bene cosa andavano a fare. Tutto ciò, secondo me, esprime una profonda domanda di riconciliazione. Un giorno, durante la vacanza, siamo andati a Gerusalemme e ho detto loro che se uno come me, sulla sedia a rotelle dalla nascita, era arrivato fin lì, vuol dire che tutto si può fare. Quindi, ho aggiunto, se voi vorrete la pace, la farete».