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Turchia

«Mons. Padovese ha servito il Vangelo della pace»

Il cordoglio dell'Arcivescovo per la morte del presidente dei vescovi turchi, 63 anni, milanese, ucciso a Iskenderun. L'omicida è il suo autista, che pare attraversasse un periodo di depressione�

3 Giugno 2010

«Con animo commosso e sgomento, pensiamo insieme, questa sera, a mons. Luigi Padovese, Vicario Apostolico dell’Anatolia, un figlio della nostra terra che ha servito con dedizione, in Turchia, il Vangelo della pace e della misericordia, e che oggi tragicamente assassinato, ha trovato la morte in modo violento».
Questo il cordoglio della Chiesa ambrosiana, espresso dal cardinale Tettamanzi, per la morte di monsignor Luigi Padovese, presidente dei vescovi turchi e vicario apostolico dell’Anatolia, ucciso oggi a Iskenderun, in Turchia. Padovese, nato a Milano 63 anni fa, è stato assassinato a colpi di coltello nella sua abitazione. È stato ucciso dal suo autista, arrestato ancora in possesso dell’arma del delitto: pare che l’uomo attraversasse un periodo di depressione. Monsignor Padovese è stato ucciso a poche ore dalla partenza per Cipro, dove domani avrebbe dovuto accogliere Benedetto XVI: faceva infatti parte della delegazione che deve accogliere il Papa in vista del Sinodo del Medio Oriente in programma a ottobre in Vaticano. «Con animo commosso e sgomento, pensiamo insieme, questa sera, a mons. Luigi Padovese, Vicario Apostolico dell’Anatolia, un figlio della nostra terra che ha servito con dedizione, in Turchia, il Vangelo della pace e della misericordia, e che oggi tragicamente assassinato, ha trovato la morte in modo violento».Questo il cordoglio della Chiesa ambrosiana, espresso dal cardinale Tettamanzi, per la morte di monsignor Luigi Padovese, presidente dei vescovi turchi e vicario apostolico dell’Anatolia, ucciso oggi a Iskenderun, in Turchia. Padovese, nato a Milano 63 anni fa, è stato assassinato a colpi di coltello nella sua abitazione. È stato ucciso dal suo autista, arrestato ancora in possesso dell’arma del delitto: pare che l’uomo attraversasse un periodo di depressione. Monsignor Padovese è stato ucciso a poche ore dalla partenza per Cipro, dove domani avrebbe dovuto accogliere Benedetto XVI: faceva infatti parte della delegazione che deve accogliere il Papa in vista del Sinodo del Medio Oriente in programma a ottobre in Vaticano. La biografia Nato a Milano il 31 marzo 1947, originario della parrocchia della Trinità, il 4 ottobre 1965 monsignor Padovese fece la prima professione nei frati cappuccini e tre anni dopo quella solenne. Il 16 giugno 1973 fu ordinato sacerdote. Professore titolare della cattedra di Patristica alla Pontificia Università dell’Antonianum, prima di essere ordinato vescovo fu per 16 anni direttore dell’Istituto di Spiritualità nella medesima università. Professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Accademia Alfonsiana, per 10 anni fu visitatore del Collegio Orientale di Roma per la Congregazione delle Chiese Orientali. Consulente della Congregazione per le Cause dei Santi, l’11 ottobre 2004 venne nominato Vicario apostolico dell’Anatolia e vescovo titolare di Monteverde. Venne consacrato a Iskenderun il 7 novembre dello stesso anno.Frequenti e intensi i legami con la Diocesi ambrosiana, sua Chiesa d’origine. Tornava spesso a Milano a trovare la madre, ora scomparsa, a cui era legatissimo. Il cardinale Tettamanzi gli fece visita nel 2002, appena nominato arcivescovo di Milano, e l’aveva incontrato ancora la scorsa settimana a Roma, a margine dei lavori dell’assemblea generale della Cei.Nel corso del pellegrinaggio Ismi guidato in Turchia dall’Arcivescovo nel 2009, Padovese accolse i giovani preti ambrosiani e raccontò loro dell’esperienza del suo ministero in Turchia, terra che conta 70 milioni di abitanti, il 99% dei quali musulmani. I cristiani sono lo 0,6% della popolazione; i cattolici sono circa 30mila. Il vicariato dell’Anatolia ha 4550 cattolici, 7 parrocchie, 3 sacerdoti diocesani, 14 religiosi e 12 religiose. Negli anni scorsi aveva anche portato la sua testimonianza sul tema “È bello vivere oggi la fede dove è nata la Chiesa, con lo slancio missionario verso le altre religioni” in un incontro al Decanato di Magenta. Dopo l’assassinio di don Andrea Santoro, nel 2006, Padovese aveva espresso la sua gratitudine per la decisione della Diocesi di Milano di inviare in Turchia un proprio prete, don Giuliano Lonati, per continuare il lavoro del sacerdote assassinato. Le sue parole «Non è mai giusto sopprimere una vita per affermare una idea. Non è mai giusto ritenere che chi non la pensa come noi è nel torto e va annientato. Questo è fondamentalismo che distrugge la società perché distrugge la convivenza. Questo fondamentalismo, a qualsiasi religione o partito politico appartenga, potrà forse vincere qualche battaglia, ma è destinato a perdere la guerra. Ed è la storia che ce l’insegna». Sono parole di monsignor Padovese, pronunciate il 5 febbraio scorso in occasione della messa in suffragio di don Andrea Santoro, a quattro anni dalla sua uccisione nella chiesa di Santa Maria a Trabzon.Rinaldo Marmara, portavoce della Conferenza episcopale turca e direttore della Caritas turca, assicura che in questo momento la situazione per i cristiani in Turchia è abbastanza «tranquilla, non c’è tensione. Lavoravamo con serenità ai preparativi per i festeggiamenti dell’anniversario dei rapporti diplomatici tra Turchia e Santa Sede. Siamo colpiti dall’omicidio di una persona così positiva che dava un grande contributo alla Chiesa in Turchia, su cui si poteva contare. Non riesco a immaginare come potrà essere il futuro dei crisitiani di Turchia». Lunedì 14 giugno, ore 10.30: l’Arcivescovo presiede i funerali in Duomo – Sarà l’Arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, a presiedere i solenni funerali di monsignor Luigi Padovese in programma lunedì 14 giugno alle 10,30 nel Duomo di Milano.In questa celebrazione la Chiesa di Milano vuole pregare per il Vescovo defunto ed esprimere la gratitudine al Signore per il dono di questo figlio della terra ambrosiana tragicamente assassinato, già Vicario Apostolico dell’Anatolia, che ha servito con dedizione, in Italia e in Turchia, il Vangelo della pace e della misericordia.Il cardinale Tettamanzi invita a questa celebrazione esequiale tutti i fedeli ambrosiani e in modo particolare i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i membri dei tanti gruppi missionari della Diocesi e i giovani. I sacerdoti concelebranti devono portare camice e stola viola, mentre i vescovi che intendono concelebrare devono segnalare la loro presenza telefonando al n. 02.8556403: troveranno i paramenti sacri nella Sacrestia capitolare del Duomo e devono portare con sé la mitra bianca. – Il cordoglio del Vaticano e della Cei – Il Papa: «L’omicidio non oscuri il dialogo» – La sua ultima intervista – I familiari: «In Turchia era felice» – Così lo ricordano alla parrocchia della Trinità – La testimonianza: «Era l’uomo della conciliazione» – Le suore di Tarso: «Abbiamo perso un padre» – «Un uomo di grande fede e ricco in umanità» (video) – Mons. Merisi (Caritas Italiana): «Un uomo di grande cuore» – La sua gratitudine alla Diocesi – Il pellegrinaggio Ismi in Turchia – Sue parole sul dialogo con l’Islam (da “Il Segno”, novembre 2008) (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/Segno_26_29_copertina.pdf)