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Concorsi

Responsabilità sociale e non profit:
etica e innovazione

Buone pratiche che non contribuiscono al fatturato, ma che giovano alla reputazione e all’immagine di un’impresa: ecco due iniziative destinate a valorizzare chi ne fa uso

di Gemma DELL’ACQUA

7 Luglio 2015

Conoscete realtà che applicano buone pratiche nell’ambito della Responsabilità sociale d’impresa? Oppure avete un’idea positiva e innovativa da far conoscere? Se la risposta è sì, ci sono due concorsi ai quali potete partecipare. Promossi da Unioncamere e da Fondazione Italiana Accenture, in collaborazione con il Salone della Responsabilità Sociale di impresa, sono entrambi gratuiti e offrono la possibilità di premiare associazioni, enti, gruppi o movimenti impegnati nel valorizzare lo sviluppo della responsabilità d’impresa e della sostenibilità sociale.

Il primo premio “Impresa Responsabile” ha l’obiettivo di valorizzare l’impegno delle imprese che hanno scelto la Csr come fattore strategico per la propria organizzazione. Fino al 7 agosto sul sito www.csr.unioncamere.it sono disponibili i moduli di iscrizione e il regolamento del concorso. Il secondo invece, “Comunicare con passione”, è un’iniziativa dedicata più nello specifico alla comunicazione del non profit. Obiettivo: valorizzare e premiare l’impegno e la passione delle associazioni che utilizzano diversi canali e strumenti informativi per coinvolgere utenti, operatori, enti, partner, donatori, istituzioni e mass media nella loro programmazione quotidiana. È possibile concorrere con il proprio sito web associativo, il bilancio di missione o con campagne di comunicazione integrata. Maggiori informazioni e modalità di partecipazione su www.ideatre60.it nella sezione Partecipa ai concorsi.

Ecco qualche spunto per capire se la vostra associazione può concorrere. Come richiesto dallo standard SA 8000 (il parametro più diffuso a livello mondiale della Rendicontazione Sociale applicabile ad aziende di qualsiasi settore), sono 8 i requisiti minimi in termini di diritti umani e sociali da rispettare per definire la propria attività socialmente responsabile:

  • escludere il lavoro minorile e il lavoro forzato
  • rispettare gli orari di lavoro previsti dalle vigenti legge in materia di diritti del lavoro
  • corrispondere una retribuzione dignitosa
  • garantire la libertà di associazionismo sindacale
  • garantire il diritto dei lavoratori di essere tutelati dalla contrattazione collettiva
  • garantire la sicurezza sul luogo di lavoro
  • garantire la salubrità del luogo di lavoro
  • impedire qualsiasi discriminazione basata su sesso, razza, orientamento politico, sessuale, religioso.

Per saperne di più

Responsabilità sociale d'impresa (meglio conosciuta con la definizione anglosassone Corporate Social Responsibility) teoricamente riguarda le implicazioni di natura etica all'interno della strategia imprenditoriale di un’organizzazione. Praticamente consiste nel gestire eticamente tutto il processo produttivo, organizzativo e imprenditoriale di un’attività per creare reputazione e valore condiviso. La Responsabilità sociale d’impresa nasce circa 40 anni fa nel Terzo Settore e più ancora in particolare nelle associazioni non profit. Da 4 anni anche l’Unione Europea non definisce più la Csr semplice filantropia e sempre più ricerche accademiche studiano sistemi di rendicontazione degli intangibili (cioè tutto ciò che non è quantificabile in un prodotto), sviluppando nuovi sistemi di rating etico da applicare anche modelli di governance pubblici.