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«Installo radio cattoliche anche tra le sparatorie»

Marco Camozzi, il responsabile tecnico di Radio Marconi, due o tre volte all'anno prende le ferie e parte come volontario per installare emittenti in Guinea-Bissau, Kenya o Sudan

22 Dicembre 2008

23/12/2008

di Luisa BOVE

Ha perso il conto dei suoi viaggi africani Marco Camozzi, che dal 2001 parte volontario “mangiandosi” le ferie per installare emittenti radio in terra di missione. L’ultimo soggiorno in Guinea-Bissau è durato davvero poco. Partito il 23 novembre, due giorni dopo il suo arrivo è caduto fratturandosi in tre punti la testa del femore. «Là mi hanno ingessato immobilizzandomi per il viaggio di rientro in Italia», racconta il responsabile tecnico di Radio Marconi, emittente della diocesi di Milano, dove lavora per il resto dell’anno. Non avrebbe trascorso il Natale in Africa, a differenza di altre volte, ma il suo arrivo era atteso dai ragazzi di “Radio Sol Mansi” (“Il sole è sorto”) perché il 25 dicembre avrebbero dovuto lanciare nuovi programmi.

La radio, inaugurata il 14 febbraio 2001 da padre Davide Sciocco, missionario del Pime di Milano, necessitava però di qualche intervento. Camozzi era già stato in Guinea-Bissau nel mese di aprile per installare tre nuove stazioni: nella capitale, a Mansôa e a Bafatà, grazie a un finanziamento della Cei e il sostegno del Pime di Milano. Padre Davide aveva infatti ottenuto dal governo l’autorizzazione a trasmettere a livello nazionale. Ma la frequenza di “Radio Sol Mansi” supera i confini, spiega il tecnico, «molti ascoltatori infatti chiamano anche dagli Stati limitrofi: Senegal, Mali e Guinea».

«La mia avventura africana – spiega Camozzi – è iniziata nel 2001 con la richiesta di padre Renato Kizito Sesana, missionario comboniano, che voleva aprire la prima radio cattolica a Nairobi, in Kenya». Così è partito con Domenico Cosenza, un paolino di Famiglia Cristiana e Telenova, e nel 2003 l’emittente trasmetteva i primi programmi. Ci sono voluti infatti due anni prima di ottenere l’autorizzazione. Alla fine l’impresa è riuscita e anche l’associazione “Amani” di Milano non ha mai fatto mancare il suo aiuto.

Il tecnico di Radio Marconi ha in programma un nuovo viaggio per febbraio, destinazione Sudan, anche se non sa ancora se le sue condizioni glielo permetteranno. Dovrebbe partire con Bruno Ghisellini, il socio esperto di alta frequenza, per installare nuove emittenti radiofoniche sui monti Nuba, vicino a Juba, e in altre due città. «A Juba eravamo già stati nel dicembre 2006 dove la notte di Natale abbiamo inaugurato l’emittente radio trasmettendo la Messa dalla cattedrale», racconta Camozzi. «È stato un bel risultato perché era la prima radio cattolica del Sudan e una delle poche libere».

Ma non dimenticano quello che è successo il 16 dicembre, quando l’esercito si è messo a sparare sulla popolazione uccidendo 150 persone. «Io stavo lavorando sulla torre, sul campanile della cattedrale, e ho dovuto nascondermi, mentre Bruno si è rifugiato in chiesa. Poi abbiamo continuato a lavorare con il coprifuoco e gli uomini dell’Onu che ci raccomandavano di stare attenti». Alla fine tutto è andato bene e anche qui non sono mancati gli aiuti dell’associazione “Sorriso per il Sudan” di Casoretto. «L’aspetto positivo – conclude il tecnico “ambrosiano” – è che la radio è sempre gestita dalla gente del posto: i ragazzi della Guinea e del Kenya, mentre i sudanesi sono aiutati da due missionarie comboniane. In ogni Stato l’uso dell’emittente è diverso, ma tutti fanno autocoscienza».