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Quattro giorni per insegnare ad amare la Parola di Dio

Si stanno svolgendo nelle zone pastorali della diocesi le "quattro giorni catechisti". Quest'anno la proposta formativa è incentrata su Bibbia e Lezionario ambrosiano. Proponiamo una testimonianza dalla "Quattro giorni catechisti" di Concorezzo

3400 - incroci Redazione Diocesi

17 Settembre 2008

17/09/2008

di Clara BIAGGIO�

Concorezzo, zona pastorale di Monza, “quattro giorni catechisti”: l’ampio salone dell’oratorio parrocchiale gremito di catechiste, catechisti, educatori, insegnanti di religione. Oltre 700 persone: non è stato sufficiente per tutti il materiale di aggiornamento che l’Ufficio Catechistico Diocesano aveva predisposto! «Ma che cos’è questo per tanta gente?»: la stessa�domanda�del discepolo Andrea�a�Gesù,�� nell’episodio della moltiplicazione dei pani,�l’altra sera l’ho rivolta a me stessa davanti alla sovrabbondanza dell’assemblea e alla necessità di avere contenuti sui quali riflettere, pregare e, quindi, �trasmettere.

La prima impressione, poi confermata dall’attenzione e dalla partecipazione al dialogo a seguito della mia riflessione (Clara Biaggio era la relatrice del secondo incontro, ndr), è stata quella di una moltitudine di discepoli e discepole molto motivati e assetati di Parola di Dio e desiderosi di farla conoscere ai bambini e ai ragazzi che la Chiesa affida a loro. La tematica era infatti «Bibbia e catechesi d’iniziazione cristiana».

Lasciando, per quella sera, un attimo a margine, tutte le lentezze, le difficoltà, i ritardi, gli insuccessi che ciascuno riscontra, innanzitutto in se stesso e poi nell’azione educativa, il nucleo della proposta è consistito nel rileggere lo spazio e il posto che la Sacra Scrittura, nel Primo e soprattutto nel Nuovo Testamento con Gesù, riserva ai piccoli:��”in mezzo” (Mt 18,2), al centro dell’attenzione e della dedizione della comunità.

Così è per la Chiesa oggi: ed è stato il secondo passaggio della riflessione. Con la parte sulle competenze richieste al catechista si è concluso il mio intervento, ricordando a me stessa e a tutti di dare sempre spazio alla crescita di un ” sicomoro” (dell’incontro di Gesù con Zaccheo si è, tra l’altro, parlato nella serata) nelle nostre case, nei gruppi di catechismo, nella parrocchia, perché tutti, nessuno escluso abbia la possibilità di vedere, conoscere il Signore, farsi amare da Lui, amarlo e seguirlo.�