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Testimonianza

Da Città del Messico l’emozione di Milano

Un componente della Delegazione italiana all'Incontro mondiale delle famiglie racconta la reazione dei presenti all'annuncio del Papa circa il prossimo appuntamento del 2012

Silvano CACCIA Delegazione Chiesa italiana Incontro delle famiglie Redazione

27 Gennaio 2009

Domenica 18 gennaio ritorniamo al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico. Il tempo si è rimesso e il sole sta facendo la sua parte. Riusciamo ad arrivare per tempo e non è difficile prendere posto. Noi sacerdoti siamo abbastanza vicini all’altare centrale, appena dopo i vescovi. Il resto della delegazione della Chiesa italiana, una quarantina di persone, trova posto in un settore vicino. Dal maxischermo, prima della Messa, viene proiettato il messaggio registrato del Papa che sabato sera la pioggia non ci ha permesso di ascoltare. Ribadisce con forza il prezioso contributo che la famiglia può portare alla formazione della persona, alla umanizzazione dei suoi componenti. Le esperienze che la comunità familiare può far vivere non sono possibili a nessun altra agenzia educativa proprio per l’intensità comunicativa, il coinvolgimento degli affetti, la forte personalizzazione.
Ma è nel secondo intervento del Papa, in diretta da Città del Vaticano al termine della celebrazione, che la sorpresa è grande e coinvolgente. Benedetto XVI annuncia che la sede del prossimo incontro mondiale – il VII – sarà l’Italia e precisamente Milano, nella primavera del 2012. Il tema scelto è “La famiglia, il lavoro e la festa”. Ringrazia per la disponibilità il cardinale Tettamanzi che con la comunità della diocesi ambrosiana ospiterà questo evento. Certo, il 2012 si colloca all’inizio di un arco di anni nel quale, all’Incontro delle famiglie, seguirà il 1700° anniversario dell’editto di Milano (313 d.C.) per poi giungere nel 2015 all’Expo universale sul tema delle risorse e dell’alimentazione. La notizia è accolta con entusiasmo dalla delegazione italiana, sventolano alcune bandiere tricolori e striscioni di gruppi italiani. Gli amici sacerdoti si congratulano e già si autoinvitano per essere presenti a Milano. Domenica 18 gennaio ritorniamo al Santuario di Nostra Signora di Guadalupe a Città del Messico. Il tempo si è rimesso e il sole sta facendo la sua parte. Riusciamo ad arrivare per tempo e non è difficile prendere posto. Noi sacerdoti siamo abbastanza vicini all’altare centrale, appena dopo i vescovi. Il resto della delegazione della Chiesa italiana, una quarantina di persone, trova posto in un settore vicino. Dal maxischermo, prima della Messa, viene proiettato il messaggio registrato del Papa che sabato sera la pioggia non ci ha permesso di ascoltare. Ribadisce con forza il prezioso contributo che la famiglia può portare alla formazione della persona, alla umanizzazione dei suoi componenti. Le esperienze che la comunità familiare può far vivere non sono possibili a nessun altra agenzia educativa proprio per l’intensità comunicativa, il coinvolgimento degli affetti, la forte personalizzazione.Ma è nel secondo intervento del Papa, in diretta da Città del Vaticano al termine della celebrazione, che la sorpresa è grande e coinvolgente. Benedetto XVI annuncia che la sede del prossimo incontro mondiale – il VII – sarà l’Italia e precisamente Milano, nella primavera del 2012. Il tema scelto è “La famiglia, il lavoro e la festa”. Ringrazia per la disponibilità il cardinale Tettamanzi che con la comunità della diocesi ambrosiana ospiterà questo evento. Certo, il 2012 si colloca all’inizio di un arco di anni nel quale, all’Incontro delle famiglie, seguirà il 1700° anniversario dell’editto di Milano (313 d.C.) per poi giungere nel 2015 all’Expo universale sul tema delle risorse e dell’alimentazione. La notizia è accolta con entusiasmo dalla delegazione italiana, sventolano alcune bandiere tricolori e striscioni di gruppi italiani. Gli amici sacerdoti si congratulano e già si autoinvitano per essere presenti a Milano. Le famiglie in prima linea L’incontro messicano ha mostrato l’impegno che la famiglia sta investendo per essere luogo di umanizzazione della persona, nella formazione umana e cristiana dei figli. Ogni continente sta affrontando da un versante tutto proprio questa questione: o con la particolarità delle famiglie “grandi”, arricchite da tante relazioni parentali (Africa) oppure con la concretizzazione dell’atteggiamento della compassione verso ogni essere umano (Asia) oppure con la consapevolezza di essere una minoranza “creativa” (Europa)… Ma non si può dire che le famiglie non siano in prima linea, con il tentativo anche di correggere eventuali impostazioni o metodi non adeguati a questo scopo. Certo, occorre un’azione di sostegno molto più marcata nei confronti della famiglia da parte delle istituzioni e di altri centri rilevanti della società. Ma anche le famiglie stesse possono essere una risorsa le une per le altre. Tante esperienze lo stanno mostrando. L’incontro mondiale ci ha consegnato l’impegno a preparare un nuovo capitolo del cammino che la Chiesa e le famiglie del mondo stanno compiendo insieme, a partire dall’impulso che Giovanni Paolo II ha impresso dal 1994. Arrivederci a Milano, quindi, nel 2012. – L’annuncio del Papa –

Un momento dell'Incontro di Città del Messico