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16 maggio

I centri culturali cattolici a convegno sulla famiglia

Appuntamento a Milano all'Assolombarda. Interventi del professor Francesco Belletti, della professoressa Eugenia Scabini e di monsignor Franco Giulio Brambilla. Intermezzo musicale di don Carlo Josè Seno

Giovanni BALCONI Responsabile Coordinamento Centri culturali cattolici della diocesi Redazione

8 Maggio 2009

Secondo Marshall, due forze salveranno il mondo: il pensiero e la preghiera. Il guaio è, a suo avviso, che chi pensa non prega e chi prega non pensa. È una di quelle espressioni ad effetto, che si possono condividere o no, ma che comunque, sia pure in termini paradossali, mettono a fuoco una situazione. I centri culturali cattolici tengono congiunti i due aspetti e operano perché la ragione si apra alla verità nella sua interezza e la fede tenga vivo il discorso della trascendenza, integrando così la conoscenza razionale.
Dio è un fatto pubblico, è stato scritto recentemente, e non può essere cancellato né dalla storia umana né da quella dell’Occidente. Il confronto culturale sta diventando sempre più serrato, agguerrito e sofisticato.
Ogni anno i Centri culturali cattolici si ritrovano a convegno su uno dei problemi cruciali della nostra civiltà, facendo eco, solitamente, a qualche particolare evento della Chiesa italiana o a tematiche concernenti il percorso pastorale della nostra diocesi. L’appuntamento per quest’anno è fissato per il 16 maggio, dalle 9 alle 13, presso il prestigioso Auditorium di Assolombarda (via Pantano 9, Milano). Il convegno ha per titolo “La Famiglia, uno ‘stile’ per abitare il mondo”.
Esiste una famiglia che vive al di là dei riflettori televisivi e degli scoop mediatici e che rimane fedele ai suoi valori fondamentali e alla sua specifica natura. Su tale tipo di famiglia vogliamo incentrare la nostra riflessione. Da qui si possono ricavare, ne siamo convinti, quei segni di speranza, che in quanto cattolici siamo chiamati a diffondere nel mondo di oggi.
Scrive il nostro Arcivescovo, il cardinale Dionigi Tettamanzi: «È urgente metterci in ascolto della vita quotidiana e accogliere le parole delle famiglie; per riconoscere i frammenti di Vangelo già iscritti nella loro vita quotidiana, ma anche per incrociare e comprendere le richieste che esse presentano alla comunità cristiana».
I singoli centri culturali cattolici hanno già riflettuto sull’argomento nella programmazione delle loro attività, utilizzando la metodologia da loro ritenuta più idonea allo scopo. Ora si tratta di giungere a una sintesi e magari di rilanciare la questione in vista di ulteriori approfondimenti.
Interverranno il professor Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia); la professoressa Eugenia Scabini, preside della facoltà di psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che illustrerà «le dinamiche psicologiche della famiglia, così come si sta evolvendo oggi»; monsignor Franco Giulio Brambilla, Vicario episcopale della Cultura, chiarirà invece le implicazioni antropologiche della famiglia, intesa come «stile tra vita quotidiana e spazio sociale». Ci sarà pure un intermezzo musicale con don Carlo Josè Seno al pianoforte. Secondo Marshall, due forze salveranno il mondo: il pensiero e la preghiera. Il guaio è, a suo avviso, che chi pensa non prega e chi prega non pensa. È una di quelle espressioni ad effetto, che si possono condividere o no, ma che comunque, sia pure in termini paradossali, mettono a fuoco una situazione. I centri culturali cattolici tengono congiunti i due aspetti e operano perché la ragione si apra alla verità nella sua interezza e la fede tenga vivo il discorso della trascendenza, integrando così la conoscenza razionale.Dio è un fatto pubblico, è stato scritto recentemente, e non può essere cancellato né dalla storia umana né da quella dell’Occidente. Il confronto culturale sta diventando sempre più serrato, agguerrito e sofisticato.Ogni anno i Centri culturali cattolici si ritrovano a convegno su uno dei problemi cruciali della nostra civiltà, facendo eco, solitamente, a qualche particolare evento della Chiesa italiana o a tematiche concernenti il percorso pastorale della nostra diocesi. L’appuntamento per quest’anno è fissato per il 16 maggio, dalle 9 alle 13, presso il prestigioso Auditorium di Assolombarda (via Pantano 9, Milano). Il convegno ha per titolo “La Famiglia, uno ‘stile’ per abitare il mondo”.Esiste una famiglia che vive al di là dei riflettori televisivi e degli scoop mediatici e che rimane fedele ai suoi valori fondamentali e alla sua specifica natura. Su tale tipo di famiglia vogliamo incentrare la nostra riflessione. Da qui si possono ricavare, ne siamo convinti, quei segni di speranza, che in quanto cattolici siamo chiamati a diffondere nel mondo di oggi.Scrive il nostro Arcivescovo, il cardinale Dionigi Tettamanzi: «È urgente metterci in ascolto della vita quotidiana e accogliere le parole delle famiglie; per riconoscere i frammenti di Vangelo già iscritti nella loro vita quotidiana, ma anche per incrociare e comprendere le richieste che esse presentano alla comunità cristiana».I singoli centri culturali cattolici hanno già riflettuto sull’argomento nella programmazione delle loro attività, utilizzando la metodologia da loro ritenuta più idonea allo scopo. Ora si tratta di giungere a una sintesi e magari di rilanciare la questione in vista di ulteriori approfondimenti.Interverranno il professor Francesco Belletti, direttore del Cisf (Centro internazionale studi famiglia); la professoressa Eugenia Scabini, preside della facoltà di psicologia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che illustrerà «le dinamiche psicologiche della famiglia, così come si sta evolvendo oggi»; monsignor Franco Giulio Brambilla, Vicario episcopale della Cultura, chiarirà invece le implicazioni antropologiche della famiglia, intesa come «stile tra vita quotidiana e spazio sociale». Ci sarà pure un intermezzo musicale con don Carlo Josè Seno al pianoforte.