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Carate Brianza

L’Arcivescovo va in onda anche la domenica

Oltre al martedì sera nelle case, la catechesi quaresimale è seguita da un centinaio di persone la domenica pomeriggio, viene infatti trasmessa in oratorio

Luisa BOVE Redazione

31 Marzo 2009

Un centinaio di persone si incontreranno oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa del centro parrocchiale «L’Agorà» di Carate Brianza per seguire su grande schermo la catechesi quaresimale dell’Arcivescovo trasmessa alla radio e in tv martedì scorso. Alcuni gruppi di ascolto della parrocchia centrale (Santi Ambrogio e Simpliciano) e della vicina Agliate si sono già incontrati nelle case, ma quest’anno don Gianpiero Magni ha voluto lanciare una nuova iniziativa all’Unità pastorale. «Invece di proporre la tradizionale predicazione quaresimale in chiesa – spiega il parroco – abbiamo invitato gli adulti in oratorio, nella cappella che aveva fatto costruire il cardinale Saldarini quando era parroco a Carate. È una struttura moderna, fatta a gradoni e ricca di simboli dell’Apocalisse, della Città santa e delle 12 tribù di Israele». La proposta della catechesi pomeridiana è piaciuta ai parrocchiani, che hanno partecipato in numero sempre maggiore. Ogni domenica il parroco viene affiancato da alcuni collaboratori laici che intervengono per animare il gruppo. «Preghiamo insieme all’Arcivescovo e al termine della registrazione c’è il dialogo, sempre molto interessante», dice don Magni. La gente interviene con «domande, considerazioni e suggerimenti pertinenti». L’età dei partecipanti va dai 30-40 anni fino agli over 70, «non abbiamo i giovani perché è comunque una proposta per adulti». Al termine della prima catechesi un settantenne ha detto: «È bello sentire dall’Arcivescovo che la morale del cristiano non è fatta di regole e di doveri, ma di invito, esortazione e incoraggiamento». La domenica successiva (il quaresimale era dedicato al tema della prova, ndr) un giovane adulto si è posto la domanda sulla sofferenza dei bambini e un altro ha chiesto: «Come santificare il corpo?». Dopo la terza catechesi un anziano è intervenuto dicendo: «Come facciamo a educare i giovani alla castità?». Il dibattito quindi non manca e alla fine della riflessione del cardinaleTettamanzi i parrocchiani intervengono a ruota libera. Per Carate il 2009 è un anno un po’ speciale, oltre a festeggiare il centenario dell’oratorio (questo è il motivo per cui la catechesi quaresimale viene proiettata lì), la parrocchia ricorda i 20 anni dalla morte di un caratese d’eccezione, monsignor Salvatore Colombo, Vescovo di Mogadiscio, ucciso in Somalia da uno sconosciuto. «Siamo anche nell’anno paolino – dice il parroco – e abbiamo voluto riprendere il tema della “Parola della croce” rileggendo in filigrana l’esperienza di Paolo e quella di monsignor Colombo. Per noi la catechesi quaresimale si colloca qui ed è preziosa la riflessione dell’Arcivescovo sui testi paolini, per questo abbiamo scelto di condividere l’iniziativa con tutti». Un centinaio di persone si incontreranno oggi pomeriggio alle 16 nella chiesa del centro parrocchiale «L’Agorà» di Carate Brianza per seguire su grande schermo la catechesi quaresimale dell’Arcivescovo trasmessa alla radio e in tv martedì scorso. Alcuni gruppi di ascolto della parrocchia centrale (Santi Ambrogio e Simpliciano) e della vicina Agliate si sono già incontrati nelle case, ma quest’anno don Gianpiero Magni ha voluto lanciare una nuova iniziativa all’Unità pastorale. «Invece di proporre la tradizionale predicazione quaresimale in chiesa – spiega il parroco – abbiamo invitato gli adulti in oratorio, nella cappella che aveva fatto costruire il cardinale Saldarini quando era parroco a Carate. È una struttura moderna, fatta a gradoni e ricca di simboli dell’Apocalisse, della Città santa e delle 12 tribù di Israele». La proposta della catechesi pomeridiana è piaciuta ai parrocchiani, che hanno partecipato in numero sempre maggiore. Ogni domenica il parroco viene affiancato da alcuni collaboratori laici che intervengono per animare il gruppo. «Preghiamo insieme all’Arcivescovo e al termine della registrazione c’è il dialogo, sempre molto interessante», dice don Magni. La gente interviene con «domande, considerazioni e suggerimenti pertinenti». L’età dei partecipanti va dai 30-40 anni fino agli over 70, «non abbiamo i giovani perché è comunque una proposta per adulti». Al termine della prima catechesi un settantenne ha detto: «È bello sentire dall’Arcivescovo che la morale del cristiano non è fatta di regole e di doveri, ma di invito, esortazione e incoraggiamento». La domenica successiva (il quaresimale era dedicato al tema della prova, ndr) un giovane adulto si è posto la domanda sulla sofferenza dei bambini e un altro ha chiesto: «Come santificare il corpo?». Dopo la terza catechesi un anziano è intervenuto dicendo: «Come facciamo a educare i giovani alla castità?». Il dibattito quindi non manca e alla fine della riflessione del cardinaleTettamanzi i parrocchiani intervengono a ruota libera. Per Carate il 2009 è un anno un po’ speciale, oltre a festeggiare il centenario dell’oratorio (questo è il motivo per cui la catechesi quaresimale viene proiettata lì), la parrocchia ricorda i 20 anni dalla morte di un caratese d’eccezione, monsignor Salvatore Colombo, Vescovo di Mogadiscio, ucciso in Somalia da uno sconosciuto. «Siamo anche nell’anno paolino – dice il parroco – e abbiamo voluto riprendere il tema della “Parola della croce” rileggendo in filigrana l’esperienza di Paolo e quella di monsignor Colombo. Per noi la catechesi quaresimale si colloca qui ed è preziosa la riflessione dell’Arcivescovo sui testi paolini, per questo abbiamo scelto di condividere l’iniziativa con tutti».