Share

In libreria

Montini e il Natale: Dio nell’uomo

Le omelie natalizie dell'Arcivescovo e futuro Papa raccolte in un libro curato da Giselda Adornato e pubblicato dal Centro Ambrosiano

22 Dicembre 2009

La via privilegiata attraverso la quale i contemporanei possono approdare alla fede è ancora la più antica ed è la risposta ai loro interrogativi davanti alla culla di Betlemme, come davanti alla Croce del Calvario: l’amore gratuito di Dio che si rivela nel Figlio, «un amore che ci assedia, che ci assale, che ci tormenta, che ci inebbria; un amore, in una parola, che ci vuole». Così il 25 dicembre del 1962 Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, si rivolgeva come Arcivescovo di Milano ai fedeli ambrosiani nella sua ultima omelia in Duomo nel giorno di Natale.
Questo testo, sul tema “Natale come amore”, completa la serie delle omelie e dei messaggi natalizi dell’Arcivescovo Montini, dal 1955 al 1962, che la studiosa Giselda Adornato ha raccolto nel libro, che ha curato per il Centro Ambrosiano, dal titolo Il Natale: Dio nell’uomo (pagine 160, euro 13). Tra tutte le feste, quella della Natività riveste il carattere particolare del legame con la famiglia, un sentimento comune alla sensibilità cristiana di tutti i tempi, ripresa anche dai discorsi di Montini.
Non per niente, è nel contesto di un discorso natalizio che, il 25 dicembre 1958, il Cardinale affermava: «L’unità familiare è la più vera felicità di questa vita umana». In seguito Paolo VI, nell’udienza generale del 17 dicembre 1969, dirà che il Natale è l’incomparabile festa della famiglia cristiana. Oltre alla famiglia sono molto usuali i riferimenti in questi testi ad alcuni principi-base del Natale: la bontà e la pace innanzitutto.
Ma la peculiarità del Natale “montiniano” è la riflessione sull’uomo moderno, per la quale Montini-Paolo VI è generalmente noto. Anche la sua pastorale nei confronti dei “lontani” (culminante nella Missione straordinaria del 1957) si situa all’interno della predicazione per il Natale. Bisogna infine notare che, al di là del valore dei contenuti, leggere questi testi è anche un piacere per lo spirito. La via privilegiata attraverso la quale i contemporanei possono approdare alla fede è ancora la più antica ed è la risposta ai loro interrogativi davanti alla culla di Betlemme, come davanti alla Croce del Calvario: l’amore gratuito di Dio che si rivela nel Figlio, «un amore che ci assedia, che ci assale, che ci tormenta, che ci inebbria; un amore, in una parola, che ci vuole». Così il 25 dicembre del 1962 Giovanni Battista Montini, il futuro Paolo VI, si rivolgeva come Arcivescovo di Milano ai fedeli ambrosiani nella sua ultima omelia in Duomo nel giorno di Natale.Questo testo, sul tema “Natale come amore”, completa la serie delle omelie e dei messaggi natalizi dell’Arcivescovo Montini, dal 1955 al 1962, che la studiosa Giselda Adornato ha raccolto nel libro, che ha curato per il Centro Ambrosiano, dal titolo Il Natale: Dio nell’uomo (pagine 160, euro 13). Tra tutte le feste, quella della Natività riveste il carattere particolare del legame con la famiglia, un sentimento comune alla sensibilità cristiana di tutti i tempi, ripresa anche dai discorsi di Montini.Non per niente, è nel contesto di un discorso natalizio che, il 25 dicembre 1958, il Cardinale affermava: «L’unità familiare è la più vera felicità di questa vita umana». In seguito Paolo VI, nell’udienza generale del 17 dicembre 1969, dirà che il Natale è l’incomparabile festa della famiglia cristiana. Oltre alla famiglia sono molto usuali i riferimenti in questi testi ad alcuni principi-base del Natale: la bontà e la pace innanzitutto.Ma la peculiarità del Natale “montiniano” è la riflessione sull’uomo moderno, per la quale Montini-Paolo VI è generalmente noto. Anche la sua pastorale nei confronti dei “lontani” (culminante nella Missione straordinaria del 1957) si situa all’interno della predicazione per il Natale. Bisogna infine notare che, al di là del valore dei contenuti, leggere questi testi è anche un piacere per lo spirito.