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Anno I - Percorso tematico

Seconda settimana di Pasqua

La liturgia, nei giorni feriali, propone il significato più immediato del tempo�dopo la�Pasqua, così come viene delineato dal Lezionario ambrosiano

4950 - per_appuntamenti Redazione Diocesi

17 Aprile 2009

La II Settimana del Tempo di Pasqua è inaugurata dalla Domenica denominata in albis depositis (“ormai tolte le vesti battesimali”), memoria dei neofiti che, il giorno precedente, avevano deposto le vesti bianche battesimali. Al centro della liturgia della II Domenica di Pasqua (o Domenica dell’Ottava di Pasqua) è il racconto della manifestazione del Signore ai discepoli riuniti nel Cenacolo la sera di Pasqua e della successiva apparizione «otto giorni dopo», quando era presente anche l’apostolo Tommaso (Vangelo: Giovanni 20,19-31).

Questa presenza del Risorto in mezzo ai suoi continua ancora oggi nella vita della Chiesain cammino nel tempo.

La Chiesaci trasmette innanzitutto la Parola di Dio: «questi [segni] sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome» (Vangelo).La Chiesaci offre i Sacramenti, segni efficaci della grazia: «con lui sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio» (Epistola: Colossesi 2,8-15). È ancora la Chiesa, sull’esempio degli apostoli, a rendere testimonianza alla Parola di Dio: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (Lettura: Atti4,8-24a).

Questa stessa Parola è un richiamo forte ed efficace anche per ciascuno di noi. Il credente che ha sperimentato l’incontro con il Risorto, che imparato a riconoscere la sua presenza misericordiosa anche nel dolore del tempo o nella frenesia della vita quotidiana, non può tacere questa esperienza di fede e non può che fare sua la splendida professione di fede di Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!».

La presenza del Signore risorto è al centro anche del Lezionario dei giorni feriali, attraverso la lettura del libro degli AttiLa vita della prima comunità cristiana diventa immagine del cammino di ogni singola comunità, chiamata a costruirsi giorno dopo giorno. In particolare vengono presentate la riunione dei discepoli e l’elezione di Mattia per ricostituire il collegio apostolico (Letture del Lunedì e Martedì: Atti 1,12-14; 1,15-26), le prime conversioni (Lettura del Mercoledì: Atti 2,29-41) e la condivisione dei beni nella comunità (Letture del Giovedì e del Venerdì: Atti4,32-37; 5,1-11), i primi arresti degli Apostoli a motivo della loro predicazione (Lettura del Sabato: Atti5,17-26).

In parallelo, inizia la lettura progressiva del Vangelo secondo Giovanni, che pone al centro il tema pasquale dell’Agnello come «premessa qualificata al dono dello Spirito, nel quale si compie la suprema mistagogia dei credenti» (Premesse al Lezionario ambrosiano, n. 185).

Celebrando «con impegno rinnovato questi giorni di letizia in onore del Salvatore risorto» (orazione a conclusione della liturgia della parola del Martedì), ci accompagni in questa settimana la certezza richiamata dell’apostolo Paolo: «se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati [�]. Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti» (Epistola del Sabato: 1Corinzi 12,12-20).

La II Settimana del Tempo di Pasqua è inaugurata dalla Domenica denominata in albis depositis (“ormai tolte le vesti battesimali”), memoria dei neofiti che, il giorno precedente, avevano deposto le vesti bianche battesimali. Al centro della liturgia della II Domenica di Pasqua (o Domenica dell’Ottava di Pasqua) è il racconto della manifestazione del Signore ai discepoli riuniti nel Cenacolo la sera di Pasqua e della successiva apparizione «otto giorni dopo», quando era presente anche l’apostolo Tommaso (Vangelo: Giovanni 20,19-31). Questa presenza del Risorto in mezzo ai suoi continua ancora oggi nella vita della Chiesain cammino nel tempo. La Chiesaci trasmette innanzitutto la Parola di Dio: «questi [segni] sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome» (Vangelo).La Chiesaci offre i Sacramenti, segni efficaci della grazia: «con lui sepolti nel Battesimo, con lui siete anche risorti mediante la fede nella potenza di Dio» (Epistola: Colossesi 2,8-15). È ancora la Chiesa, sull’esempio degli apostoli, a rendere testimonianza alla Parola di Dio: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (Lettura: Atti4,8-24a). Questa stessa Parola è un richiamo forte ed efficace anche per ciascuno di noi. Il credente che ha sperimentato l’incontro con il Risorto, che imparato a riconoscere la sua presenza misericordiosa anche nel dolore del tempo o nella frenesia della vita quotidiana, non può tacere questa esperienza di fede e non può che fare sua la splendida professione di fede di Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». La presenza del Signore risorto è al centro anche del Lezionario dei giorni feriali, attraverso la lettura del libro degli AttiLa vita della prima comunità cristiana diventa immagine del cammino di ogni singola comunità, chiamata a costruirsi giorno dopo giorno. In particolare vengono presentate la riunione dei discepoli e l’elezione di Mattia per ricostituire il collegio apostolico (Letture del Lunedì e Martedì: Atti 1,12-14; 1,15-26), le prime conversioni (Lettura del Mercoledì: Atti 2,29-41) e la condivisione dei beni nella comunità (Letture del Giovedì e del Venerdì: Atti4,32-37; 5,1-11), i primi arresti degli Apostoli a motivo della loro predicazione (Lettura del Sabato: Atti5,17-26). In parallelo, inizia la lettura progressiva del Vangelo secondo Giovanni, che pone al centro il tema pasquale dell’Agnello come «premessa qualificata al dono dello Spirito, nel quale si compie la suprema mistagogia dei credenti» (Premesse al Lezionario ambrosiano, n. 185). Celebrando «con impegno rinnovato questi giorni di letizia in onore del Salvatore risorto» (orazione a conclusione della liturgia della parola del Martedì), ci accompagni in questa settimana la certezza richiamata dell’apostolo Paolo: «se Cristo non è risorto, vana è la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati [�]. Ora, invece, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti» (Epistola del Sabato: 1Corinzi 12,12-20). – Introduzioni: Libro degli Atti degli Apostoli Vangelo secondo Giovanni Percorsi tematici:Da lunedì 20 a venerdì 24 aprile Sabato 25 aprile – S. Marco Evangelista –