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Turro

Aiutare i giovani ad allargare gli orizzonti

di Cristina CONTI Redazione

8 Febbraio 2010

Conoscere meglio se stessi e creare basi solide per affrontare la vita. Questo l’obiettivo delle attività rivolte ad adolescenti e giovani nel Decanato di Turro. Si parte con un incontro settimanale, tutti i venerdì, tenuto da due suore, un educatore e don Alessio Bianchi, responsabile della Pastorale giovanile del decanato. «Il bello di questo momento è che si inizia insieme e poi ci si divide in due gruppi, per dedicarsi ad approfondimenti specifici a seconda delle età. Quest’anno in particolare i ragazzi delle superiori ci hanno chiesto di affrontare come tema il rapporto tra felicità e successo nella vita», spiega don Alessio.
Durante la settimana, poi, c’è l’impegno a servizio della comunità. Alcuni seguono come allenatori squadre delle società sportive parrocchiali, altri si dedicano al teatro e partecipano alle attività dell’Istituto Preziosissimo Sangue. C’è poi chi aiuta i bambini delle elementari a fare i compiti una volta alla settimana, mentre i più grandi fanno gli animatori per i ragazzi delle medie di 12-13 anni. «Mi sembra che oggi la difficoltà più grande che hanno i ragazzi, sia riflettere su quello che accade intorno – afferma don Alessio -. Sono molto concentrati su se stessi, su quello che vogliono diventare e realizzare. Ma poi in particolari momenti sono capaci di farsi carico di servizi molto grandi. È il caso per esempio dell’oratorio estivo, dove si prendono l’impegno di seguire i più piccoli dalle 7.30 fino alle 19.30».
Proprio per aiutarli ad allargare i propri orizzonti, vengono organizzati viaggi ad hoc. Quest’anno è stata la volta di Bucarest, l’anno scorso di Belgrado, mentre tre anni fa la meta è stata Locri per l’incontro con mons. Bregantini. «Questi viaggi, oltre che essere per i ragazzi un’occasione per stabilire relazioni con i loro coetanei, sono molto utili per aprirsi a idee ed esperienze nuove e a uscire dagli schemi», aggiunge il sacerdote. Così, per esempio, se a Bucarest hanno visitato la Fondazione Parada, che cerca di dare una speranza ai bambini coinvolgendoli in spettacoli di clowneria, a Belgrado, con l’appoggio della Caritas diocesana, hanno potuto conoscere da vicino la situazione della Serbia e visitare la città.
Una volta al mese, poi, è previsto un appuntamento dedicato all’ascolto della Parola. I giovani si ritrovano dalle Clarisse a Gorla. «Stiamo portando avanti un cammino di riflessione che parte dalla lettura di una pagina del Vangelo, con domande dedicate a chi si affaccia alla vita, come può essere “Chi sono” o “Cosa posso fare”. Mentre a Turro, con i ragazzi più piccoli, stiamo riflettendo sulla preghiera come dono e atto d’amore». Questi incontri sono sempre un momento molto apprezzato: a quelli dei giovani partecipano circa 30 persone, mentre in quelli degli adolescenti si arriva a 130. «L’oratorio, comunque – precisa don Alessio -, rimane sempre un punto di incontro per tutti, una volta concluso lo studio personale a scuola o in università». Conoscere meglio se stessi e creare basi solide per affrontare la vita. Questo l’obiettivo delle attività rivolte ad adolescenti e giovani nel Decanato di Turro. Si parte con un incontro settimanale, tutti i venerdì, tenuto da due suore, un educatore e don Alessio Bianchi, responsabile della Pastorale giovanile del decanato. «Il bello di questo momento è che si inizia insieme e poi ci si divide in due gruppi, per dedicarsi ad approfondimenti specifici a seconda delle età. Quest’anno in particolare i ragazzi delle superiori ci hanno chiesto di affrontare come tema il rapporto tra felicità e successo nella vita», spiega don Alessio.Durante la settimana, poi, c’è l’impegno a servizio della comunità. Alcuni seguono come allenatori squadre delle società sportive parrocchiali, altri si dedicano al teatro e partecipano alle attività dell’Istituto Preziosissimo Sangue. C’è poi chi aiuta i bambini delle elementari a fare i compiti una volta alla settimana, mentre i più grandi fanno gli animatori per i ragazzi delle medie di 12-13 anni. «Mi sembra che oggi la difficoltà più grande che hanno i ragazzi, sia riflettere su quello che accade intorno – afferma don Alessio -. Sono molto concentrati su se stessi, su quello che vogliono diventare e realizzare. Ma poi in particolari momenti sono capaci di farsi carico di servizi molto grandi. È il caso per esempio dell’oratorio estivo, dove si prendono l’impegno di seguire i più piccoli dalle 7.30 fino alle 19.30».Proprio per aiutarli ad allargare i propri orizzonti, vengono organizzati viaggi ad hoc. Quest’anno è stata la volta di Bucarest, l’anno scorso di Belgrado, mentre tre anni fa la meta è stata Locri per l’incontro con mons. Bregantini. «Questi viaggi, oltre che essere per i ragazzi un’occasione per stabilire relazioni con i loro coetanei, sono molto utili per aprirsi a idee ed esperienze nuove e a uscire dagli schemi», aggiunge il sacerdote. Così, per esempio, se a Bucarest hanno visitato la Fondazione Parada, che cerca di dare una speranza ai bambini coinvolgendoli in spettacoli di clowneria, a Belgrado, con l’appoggio della Caritas diocesana, hanno potuto conoscere da vicino la situazione della Serbia e visitare la città.Una volta al mese, poi, è previsto un appuntamento dedicato all’ascolto della Parola. I giovani si ritrovano dalle Clarisse a Gorla. «Stiamo portando avanti un cammino di riflessione che parte dalla lettura di una pagina del Vangelo, con domande dedicate a chi si affaccia alla vita, come può essere “Chi sono” o “Cosa posso fare”. Mentre a Turro, con i ragazzi più piccoli, stiamo riflettendo sulla preghiera come dono e atto d’amore». Questi incontri sono sempre un momento molto apprezzato: a quelli dei giovani partecipano circa 30 persone, mentre in quelli degli adolescenti si arriva a 130. «L’oratorio, comunque – precisa don Alessio -, rimane sempre un punto di incontro per tutti, una volta concluso lo studio personale a scuola o in università».