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Mesero

La famiglia, parabola della paternità e maternità di Dio

Si è concluso sulla tomba di santa Gianna Beretta Molla il cammino dei gruppi familiari di Azione Cattolica

di Roberta OSCULATI AJROLDI Redazione

28 Aprile 2010
gianna beretta molla con la figlia laura

Il tradizionale pellegrinaggio dell’Azione cattolica ambrosiana a Mesero, sulla tomba di santa Gianna Beretta Molla, si è svolto quest’anno in modo inedito: è stata infatti la Commissione famiglia della stessa Azione cattolica, in collaborazione con l’Ufficio per la Famiglia della curia diocesana, a prendere in mano l’organizzazione e a darle un nuovo volto, rendendo protagoniste direttamente le famiglie dell’associazione e non. A conclusione di un intenso anno pastorale che ha visto molti gruppi locali confrontarsi sul testo “È tempo di relazioni” e dopo esserci precedentemente incontrati tre volte a livello diocesano, abbiamo voluto concludere il percorso annuale dando particolare rilievo a una delle relazioni principali all’interno della famiglia cristiana, cioè la relazione genitoriale.
La riflessione ha trovato un primo confronto di tipo teologico nell’intenso intervento di don Aristide Fumagalli, che ha presentato “La famiglia come parabola della paternità e maternità di Dio”, una parabola non raccontata o scritta, ma vissuta nei confronti dei figli e di quelli che Gesù ha indicato essere “sua madre e suoi fratelli e sorelle”. La generazione umana – vista secondo la triplice prospettiva del dono, dell’accoglienza e della comunione – trova il suo senso e modello fissando lo sguardo su Gesù nel momento culminante della sua Pasqua che, in analogia alla generazione umana, si manifesta come dono, accoglienza e comunione caratterizzanti l’esperienza della paternità di Dio. Così è l’amore trinitario di Dio che consente e richiede ai genitori di dare la vita, accoglierla e vivere la comunione.
Il pomeriggio è stato, invece, animato dal vivace intervento del dott. Vittorino Sala che, con un’impostazione di tipo antropologico-psicologico e un metodo al tempo stesso competente e molto accattivante, ha saputo metterci di fronte al difficile, ma non impossibile “mestiere di educatore” tra crisi di ruoli e crisi di valori. Troppo spesso i genitori si sentono inadeguati al compito che spetta loro, soprattutto quando i figli sono adolescenti. D’altra parte, se le difficoltà sono tante, tante sono anche le soddisfazioni: essere genitori oggi è faticoso e complicato, ma è anche bello! Più che scoraggiarsi, allora, occorre rimboccarsi le maniche, chiedere e cercare aiuto, saper sfruttare occasioni preziose di confronto e di crescita come questa.
Su questo nostro lavoro ha vegliato, ne siamo certi, santa Gianna Beretta Molla, che per prima ci ha mostrato la possibilità di vivere una laicità semplice, concreta, matrimoniale, santa proprio all’interno e attraverso l’Azione cattolica. In particolare adesso che l’ha raggiunta in cielo il suo amato Pietro nella comunione dei santi, sentiamo di poterci rivolgere a lei per affidarle tutte le nostre famiglie. Il tradizionale pellegrinaggio dell’Azione cattolica ambrosiana a Mesero, sulla tomba di santa Gianna Beretta Molla, si è svolto quest’anno in modo inedito: è stata infatti la Commissione famiglia della stessa Azione cattolica, in collaborazione con l’Ufficio per la Famiglia della curia diocesana, a prendere in mano l’organizzazione e a darle un nuovo volto, rendendo protagoniste direttamente le famiglie dell’associazione e non. A conclusione di un intenso anno pastorale che ha visto molti gruppi locali confrontarsi sul testo “È tempo di relazioni” e dopo esserci precedentemente incontrati tre volte a livello diocesano, abbiamo voluto concludere il percorso annuale dando particolare rilievo a una delle relazioni principali all’interno della famiglia cristiana, cioè la relazione genitoriale.La riflessione ha trovato un primo confronto di tipo teologico nell’intenso intervento di don Aristide Fumagalli, che ha presentato “La famiglia come parabola della paternità e maternità di Dio”, una parabola non raccontata o scritta, ma vissuta nei confronti dei figli e di quelli che Gesù ha indicato essere “sua madre e suoi fratelli e sorelle”. La generazione umana – vista secondo la triplice prospettiva del dono, dell’accoglienza e della comunione – trova il suo senso e modello fissando lo sguardo su Gesù nel momento culminante della sua Pasqua che, in analogia alla generazione umana, si manifesta come dono, accoglienza e comunione caratterizzanti l’esperienza della paternità di Dio. Così è l’amore trinitario di Dio che consente e richiede ai genitori di dare la vita, accoglierla e vivere la comunione.Il pomeriggio è stato, invece, animato dal vivace intervento del dott. Vittorino Sala che, con un’impostazione di tipo antropologico-psicologico e un metodo al tempo stesso competente e molto accattivante, ha saputo metterci di fronte al difficile, ma non impossibile “mestiere di educatore” tra crisi di ruoli e crisi di valori. Troppo spesso i genitori si sentono inadeguati al compito che spetta loro, soprattutto quando i figli sono adolescenti. D’altra parte, se le difficoltà sono tante, tante sono anche le soddisfazioni: essere genitori oggi è faticoso e complicato, ma è anche bello! Più che scoraggiarsi, allora, occorre rimboccarsi le maniche, chiedere e cercare aiuto, saper sfruttare occasioni preziose di confronto e di crescita come questa.Su questo nostro lavoro ha vegliato, ne siamo certi, santa Gianna Beretta Molla, che per prima ci ha mostrato la possibilità di vivere una laicità semplice, concreta, matrimoniale, santa proprio all’interno e attraverso l’Azione cattolica. In particolare adesso che l’ha raggiunta in cielo il suo amato Pietro nella comunione dei santi, sentiamo di poterci rivolgere a lei per affidarle tutte le nostre famiglie.

Santa Gianna Beretta Molla con la figlia Laura