Sirio 26-29 marzo 2024
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Mondialità

L’Arcivescovo in Libano, un viaggio d’amicizia

In una settimana il cardinale Tettamanzi ha incontrato autorità civili e religiose, tenuto un'importante conferenza, visitato monasteri e opere di carità. Il suo desiderio è ora quello di intensificare le relazioni con questa terra

di Luisa BOVE Redazione

23 Luglio 2010

Rientrerà oggi a Milano il cardinale Dionigi Tettamanzi, reduce da un viaggio in Libano durato una settimana e nato su invito dell’amico monsignor Edmond Farhat. Una visita molto gradita dalla Chiesa maronita e dalle autorità civili, incontrate in diverse occasioni.
È stato un viaggio di amicizia, che ha permesso all’Arcivescovo di conoscere il Libano, Paese che può essere definito parte della Terra Santa. Giornate intense con frequenti spostamenti in compagnia di monsignor Farhat e del Vicario episcopale maronita, padre Mansour Labaky.
Il Cardinale ha conosciuto da vicino una terra ricca di opere di carità, come quella realizzata dalle Suore di Santa Croce, che si occupano di disabili psichici e che nella loro struttura ospitano oltre mille persone. Tettamanzi ha visitato anche la casa di riposo – sempre gestita dalle religiose – che accoglie il clero anziano.
Oltre a visitare le principali città libanesi – Beirut e la sua cattedrale, Biblos, Tiro… -, l’Arcivescovo ha sostato anche presso importanti luoghi di culto che esprimono la grande fede e devozione della gente: il Santuario di Nostra Signora del Libano, il monastero Saint Charbel Makhlouf (dove ha celebrato la messa in rito ambrosiano), il monastero di Saint Al-Hardini (dove è sepolto anche il beato frère Estephan Nehmé) e il monastero di Saint Rafca.
Al centro del viaggio – anche in vista del prossimo Sinodo del Medio Oriente, in programma in ottobre -, l’importante conferenza tenuta dall’Arcivescovo presso il convento Mar Roukoz a Dekwaneh, sul tema “Milano e l’Oriente”. Nel suo intervento l’Arcivescovo ha ricordato il profondo legame tra la Chiesa ambrosiana e quella orientale.
Non sono mancate anche visite istituzionali, durante le quali il Cardinale ha incontrato diverse autorità religiose (come il patriarca maronita di Antiochia e di tutto l’Oriente) e civili, primo fra tutti il Presidente della Repubblica (con il quale si è intrattenuto mezz’ora) e altri esponenti diplomatici.
Ringraziando l’Arcivescovo, padre Labaky ha sottolineato: «Siamo molto felici per la visita del cardinale Tettamanzi in questa terra santa. È un Paese piccolo per estensione geografica, ma grande per la presenza cristiana, la più alta in percentuale rispetto alla popolazione (50%). È anche il solo Paese di questa area in cui i cristiani possono liberamente suonare le campane. Il cardinale Tettamanzi è il successore di Sant’Ambrogio, molto conosciuto tra noi per avere battezzato e convertito Sant’Agostino. Preti, vescovi, religiosi e laici siamo rimasti tutti impressionati, e direi toccati, non solo dalla cultura dell’Arcivescovo, ma anche dalla sua purezza e umità di cuore, manifestati negli incontri con le gente che ha avuto in questi giorni. La nostra sensazione è che Cristo sia realmente venuto tra noi nella persona del cardinale Tettamanzi».
Lo stesso Labaky ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di sentire la vicinanza dell’Occidente». Il Cardinale ha promesso di ritornare in Libano e il suo desiderio ora è che la Chiesa libanese possa essere sostenuta. Per questo occorre una conoscenza reciproca e la possibilità di organizzare viaggi in quella terra. L’invito che lancia ora Tettamanzi è quello di tornare a frequentare il Libano, a fare pellegrinaggi e conoscere la comunità dei Maroniti che pregano ancora in siriaco, cioè in aramaico (la lingua di Gesù), e le altre confessioni presenti: cattolici, ortodossi, protestanti, caldei, copti… Rientrerà oggi a Milano il cardinale Dionigi Tettamanzi, reduce da un viaggio in Libano durato una settimana e nato su invito dell’amico monsignor Edmond Farhat. Una visita molto gradita dalla Chiesa maronita e dalle autorità civili, incontrate in diverse occasioni.È stato un viaggio di amicizia, che ha permesso all’Arcivescovo di conoscere il Libano, Paese che può essere definito parte della Terra Santa. Giornate intense con frequenti spostamenti in compagnia di monsignor Farhat e del Vicario episcopale maronita, padre Mansour Labaky.Il Cardinale ha conosciuto da vicino una terra ricca di opere di carità, come quella realizzata dalle Suore di Santa Croce, che si occupano di disabili psichici e che nella loro struttura ospitano oltre mille persone. Tettamanzi ha visitato anche la casa di riposo – sempre gestita dalle religiose – che accoglie il clero anziano.Oltre a visitare le principali città libanesi – Beirut e la sua cattedrale, Biblos, Tiro… -, l’Arcivescovo ha sostato anche presso importanti luoghi di culto che esprimono la grande fede e devozione della gente: il Santuario di Nostra Signora del Libano, il monastero Saint Charbel Makhlouf (dove ha celebrato la messa in rito ambrosiano), il monastero di Saint Al-Hardini (dove è sepolto anche il beato frère Estephan Nehmé) e il monastero di Saint Rafca.Al centro del viaggio – anche in vista del prossimo Sinodo del Medio Oriente, in programma in ottobre -, l’importante conferenza tenuta dall’Arcivescovo presso il convento Mar Roukoz a Dekwaneh, sul tema “Milano e l’Oriente”. Nel suo intervento l’Arcivescovo ha ricordato il profondo legame tra la Chiesa ambrosiana e quella orientale.Non sono mancate anche visite istituzionali, durante le quali il Cardinale ha incontrato diverse autorità religiose (come il patriarca maronita di Antiochia e di tutto l’Oriente) e civili, primo fra tutti il Presidente della Repubblica (con il quale si è intrattenuto mezz’ora) e altri esponenti diplomatici.Ringraziando l’Arcivescovo, padre Labaky ha sottolineato: «Siamo molto felici per la visita del cardinale Tettamanzi in questa terra santa. È un Paese piccolo per estensione geografica, ma grande per la presenza cristiana, la più alta in percentuale rispetto alla popolazione (50%). È anche il solo Paese di questa area in cui i cristiani possono liberamente suonare le campane. Il cardinale Tettamanzi è il successore di Sant’Ambrogio, molto conosciuto tra noi per avere battezzato e convertito Sant’Agostino. Preti, vescovi, religiosi e laici siamo rimasti tutti impressionati, e direi toccati, non solo dalla cultura dell’Arcivescovo, ma anche dalla sua purezza e umità di cuore, manifestati negli incontri con le gente che ha avuto in questi giorni. La nostra sensazione è che Cristo sia realmente venuto tra noi nella persona del cardinale Tettamanzi».Lo stesso Labaky ha aggiunto: «Abbiamo bisogno di sentire la vicinanza dell’Occidente». Il Cardinale ha promesso di ritornare in Libano e il suo desiderio ora è che la Chiesa libanese possa essere sostenuta. Per questo occorre una conoscenza reciproca e la possibilità di organizzare viaggi in quella terra. L’invito che lancia ora Tettamanzi è quello di tornare a frequentare il Libano, a fare pellegrinaggi e conoscere la comunità dei Maroniti che pregano ancora in siriaco, cioè in aramaico (la lingua di Gesù), e le altre confessioni presenti: cattolici, ortodossi, protestanti, caldei, copti… Monsignor Farhat e monsignor Labaky – Monsignor Edmond Farhat, nato in Libano, ha lavorato presso la Segreteria del Sinodo e presso molte nunziature, tra cui Tunisia, Turchia e Austria (Vienna). Ha terminato il suo servizio diplomatico e ora risiede a Roma, ma si reca spesso in Libano.Monsignor Mansour Labaky, libanese, è padre maronita, Vicario episcopale, scrittore di numerosi libri, musicista, poeta, giornalista (attualmente cura una rubrica).�È stato parroco a Damour, cittadina devastata durante la guerra. Ha fondato nel 1977 un centro di accoglienza per gli orfani e nel 1990 il movimento spirituale Lo Tedhal. Attualmente è alla guida di un’associazione che si prende cura degli orfani e per loro sta realizzando un villaggio (Village de la paix) a Kfar Sama, per ospitarli e restituire loro dignità. Il progetto, avviato nel 2005,�è in parte già realizzato con due chiese e la parte che comprende un anfiteatro per manifestazioni culturali e sportive. – Intervista a monsignor Farhat (audio) – Monsignor Farhat parla dell’incontro con il Patriarca (audio) – Le tappe del viaggio del Cardinale – «Milano aperta all’Oriente» – Il testo integrale della conferenza (https://www.chiesadimilano.it/or/ADMI/pagine/00_PORTALE/2010/2010_07_21_Libano.pdf) – Photogallery