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18 marzo

“L’avventura educativa”, il card. Bagnasco a Milano

Su invito di Comunione e Liberazione il presidente della Conferenza episcopale italiana interverrà a un incontro al Palasharp introdotto da don Juliàn Carròn�

16 Marzo 2010

Giovedì 18 marzo, alle 20.30, al Palasharp di Milano (via Sant’Elia 33), il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, parteciperà a un incontro dal titolo “L’avventura educativa”, su invito di Comunione e Liberazione. La serata sarà introdotta da don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, e da alcune testimonianze. Seguirà l’intervento del cardinale Bagnasco.
L’iniziativa intende offrire un contributo per rispondere a quella che la Chiesa e ormai tutti riconoscono essere la prima emergenza del Paese: l’emergenza educativa. Come scrive lo stesso presidente dei vescovi italiani ne L’emergenza educativa (Edup 2009), «la questione educativa non ha a che fare semplicemente con delle nozioni da trasmettere o dei comportamenti da replicare, ma in primo luogo con il risvegliarsi del soggetto che decide di sé, (…) della persona umana perché è questa e solo questa l’interlocutore di qualsiasi esperienza educativa, al di là di possibili progetti, di eventuali terapie, di pur necessarie formazioni. (…) Occorre ritrovare le ragioni per sperare al fine di ricreare le condizioni per educare perché – come sostiene Benedetto XVI – “alla radice della crisi dell’educazione c’è infatti una crisi di fiducia nella vita”».
Dal canto suo don Carròn, nell’introduzione a L. Giussani, Vivere intensamente il reale. Scritti sull’educazione (Editrice La Scuola 2010), sostiene che «fin dall’inizio del suo impegno con gli studenti milanesi, a metà degli anni Cinquanta, Giussani ebbe chiaro che l’unico modo per rispondere alla sfida di un mondo che andava nella direzione opposta a quella della tradizione era di indicare un metodo per cui le parole cristiane tornassero a essere una risposta convincente alla vita dei giovani. (…) Don Giussani educatore si identifica con questa sua capacità di ridestare nell’io il desiderio di qualcosa di bello, di vero e di grande, proprio a partire dall’incontro con la realtà. (…) Egli ci ha sfidati a verificare la proposta cristiana come adeguata a degli esseri ragionevoli». Giovedì 18 marzo, alle 20.30, al Palasharp di Milano (via Sant’Elia 33), il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, parteciperà a un incontro dal titolo “L’avventura educativa”, su invito di Comunione e Liberazione. La serata sarà introdotta da don Julián Carrón, presidente della Fraternità di Cl, e da alcune testimonianze. Seguirà l’intervento del cardinale Bagnasco.L’iniziativa intende offrire un contributo per rispondere a quella che la Chiesa e ormai tutti riconoscono essere la prima emergenza del Paese: l’emergenza educativa. Come scrive lo stesso presidente dei vescovi italiani ne L’emergenza educativa (Edup 2009), «la questione educativa non ha a che fare semplicemente con delle nozioni da trasmettere o dei comportamenti da replicare, ma in primo luogo con il risvegliarsi del soggetto che decide di sé, (…) della persona umana perché è questa e solo questa l’interlocutore di qualsiasi esperienza educativa, al di là di possibili progetti, di eventuali terapie, di pur necessarie formazioni. (…) Occorre ritrovare le ragioni per sperare al fine di ricreare le condizioni per educare perché – come sostiene Benedetto XVI – “alla radice della crisi dell’educazione c’è infatti una crisi di fiducia nella vita”».Dal canto suo don Carròn, nell’introduzione a L. Giussani, Vivere intensamente il reale. Scritti sull’educazione (Editrice La Scuola 2010), sostiene che «fin dall’inizio del suo impegno con gli studenti milanesi, a metà degli anni Cinquanta, Giussani ebbe chiaro che l’unico modo per rispondere alla sfida di un mondo che andava nella direzione opposta a quella della tradizione era di indicare un metodo per cui le parole cristiane tornassero a essere una risposta convincente alla vita dei giovani. (…) Don Giussani educatore si identifica con questa sua capacità di ridestare nell’io il desiderio di qualcosa di bello, di vero e di grande, proprio a partire dall’incontro con la realtà. (…) Egli ci ha sfidati a verificare la proposta cristiana come adeguata a degli esseri ragionevoli».