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7 febbraio

Prendersi cura della vita sull’esempio dei santi

Carlo Borromeo, Gianna Beretta Molla, Carlo Gnocchi: la loro testimonianza e il messaggio dei Vescovi italiani al centro della Giornata -

6 Febbraio 2010

In continuità con la Festa della famiglia di domenica scorsa, domenica 7 febbraio si celebra la Giornata per la vita, la seconda delle quattro Giornate riunite sotto lo slogan “Pietre vive per un mondo nuovo. Celebrare l’amore di Dio nella vita quotidiana”. Seguiranno la Giornata del Malato giovedì 11 febbraio e la Giornata della Solidarietà domenica 14 febbraio. Questi quattro appuntamenti per la Diocesi di Milano assumono un carattere unitario all’interno dell’anno pastorale 2009-2010 e prendono spunto dall’interrogativo che l’Arcivescovo si poneva nella lettera ai fedeli della Chiesa ambrosiana Pietre vive: «In che senso tutti i cristiani sono sacerdoti?». Rispondeva così: «Essere sacerdoti significa dare spazio al mistero di luce e di grazia che già abita in noi». È chiaro dunque il riferimento al sacerdozio, inteso in un duplice senso (cioé “ministeriale” dei preti e “comune” dei fedeli laici), che attraversa le quattro Giornate diocesane.
In particolare, nella Diocesi ambrosiana, in occasione della Giornata per la vita è proposto il tema “Un popolo sacerdotale si prende cura della vita”. Durante le celebrazioni, il Servizio diocesano per la Famiglia propone a parrocchie e Comunità pastorali di ripercorrere le tracce di alcuni santi ambrosiani che hanno visto l’urgenza di schierarsi per la vita e hanno dato una risposta ferma, pagando di persona: San Carlo Borromeo, vescovo in tempi non facili, che durante la peste organizzò l’assistenza ai malati curando egli stesso l’amministrazione dei sacramenti; Santa Gianna Beretta Molla, che si prese cura della propria famiglia e dei malati che si affidarono alle sue cure di medico e, per la vita della sua bambina, non esitò ad affrontare una gravidanza rischiosa e a dare se stessa per lei, che aveva diritto a nascere; il beato Carlo Gnocchi, prete diocesano ed educatore, che si prese a cuore la sorte di tanti piccoli sofferenti.
”La forza della vita una sfida nella povertà” è invece il titolo del Messaggio che i Vescovi hanno inviato ai cattolici italiani per questa 32ª Giornata nazionale, istituita dalla Chiesa italiana dopo il referendum che ha introdotto nella nostra legislazione l’interruzione volontaria della gravidanza. «Il momento che attraversiamo – è scritto a conclusione del documento del Consiglio episcopale permanente della Cei – ci spinge a essere ancora più solidali con quelle madri che, spaventate dallo spettro della recessione economica, possono essere tentate di rinunciare o interrompere la gravidanza, e ci impegna a manifestare concretamente loro aiuto e vicinanza. Ci fa ricordare che, nella ricchezza o nella povertà, nessuno è padrone della propria vita e tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla come un tesoro prezioso dal momento del concepimento fino al suo spegnersi naturale». In continuità con la Festa della famiglia di domenica scorsa, domenica 7 febbraio si celebra la Giornata per la vita, la seconda delle quattro Giornate riunite sotto lo slogan “Pietre vive per un mondo nuovo. Celebrare l’amore di Dio nella vita quotidiana”. Seguiranno la Giornata del Malato giovedì 11 febbraio e la Giornata della Solidarietà domenica 14 febbraio. Questi quattro appuntamenti per la Diocesi di Milano assumono un carattere unitario all’interno dell’anno pastorale 2009-2010 e prendono spunto dall’interrogativo che l’Arcivescovo si poneva nella lettera ai fedeli della Chiesa ambrosiana Pietre vive: «In che senso tutti i cristiani sono sacerdoti?». Rispondeva così: «Essere sacerdoti significa dare spazio al mistero di luce e di grazia che già abita in noi». È chiaro dunque il riferimento al sacerdozio, inteso in un duplice senso (cioé “ministeriale” dei preti e “comune” dei fedeli laici), che attraversa le quattro Giornate diocesane.In particolare, nella Diocesi ambrosiana, in occasione della Giornata per la vita è proposto il tema “Un popolo sacerdotale si prende cura della vita”. Durante le celebrazioni, il Servizio diocesano per la Famiglia propone a parrocchie e Comunità pastorali di ripercorrere le tracce di alcuni santi ambrosiani che hanno visto l’urgenza di schierarsi per la vita e hanno dato una risposta ferma, pagando di persona: San Carlo Borromeo, vescovo in tempi non facili, che durante la peste organizzò l’assistenza ai malati curando egli stesso l’amministrazione dei sacramenti; Santa Gianna Beretta Molla, che si prese cura della propria famiglia e dei malati che si affidarono alle sue cure di medico e, per la vita della sua bambina, non esitò ad affrontare una gravidanza rischiosa e a dare se stessa per lei, che aveva diritto a nascere; il beato Carlo Gnocchi, prete diocesano ed educatore, che si prese a cuore la sorte di tanti piccoli sofferenti.”La forza della vita una sfida nella povertà” è invece il titolo del Messaggio che i Vescovi hanno inviato ai cattolici italiani per questa 32ª Giornata nazionale, istituita dalla Chiesa italiana dopo il referendum che ha introdotto nella nostra legislazione l’interruzione volontaria della gravidanza. «Il momento che attraversiamo – è scritto a conclusione del documento del Consiglio episcopale permanente della Cei – ci spinge a essere ancora più solidali con quelle madri che, spaventate dallo spettro della recessione economica, possono essere tentate di rinunciare o interrompere la gravidanza, e ci impegna a manifestare concretamente loro aiuto e vicinanza. Ci fa ricordare che, nella ricchezza o nella povertà, nessuno è padrone della propria vita e tutti siamo chiamati a custodirla e rispettarla come un tesoro prezioso dal momento del concepimento fino al suo spegnersi naturale». Veglia diocesana il 20 marzo – A Mesero, presso il Santuario diocesano della Famiglia “Santa Gianna Beretta Molla”, sabato 20 marzo, alle 19, si terrà la Veglia diocesana per la vita; domenica 11 aprile, per l’intera giornata, ci sarà la “Festa della famiglie accoglienti” che vivono o hanno vissuto un’esperienza di affido (info: tel. 02.76037343 – anania@caritas.it) . – Un gesto di solidarietà