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Clero

Sempre meno sacerdoti, come prepararsi al futuro?

I dati confermano sia la diminuzione del numero dei preti, sia un loro generale processo di invecchiamento. Nella Diocesi di Milano si registra una ripresa, seppur debole, delle ordinazioni

7 Aprile 2010

Da 2045 preti nel 2008 a 1522 nel 2028, con un 15,25% di essi che fra vent’anni sarà sopra gli 80 anni di età. Questi dati, riferiti alla Diocesi di Milano, emergono da una ricerca svolta dalla Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano e anticipati in una sintesi a cura della Commissione per il clero anziano e ammalato della Conferenza episcopale lombarda. All’origine di questo lavoro c’è l’iniziativa dei vescovi lombardi di attuare una ricerca scientifica sull’invecchiamento dei sacerdoti e di indagare su come l’intera popolazione sacerdotale affronta questo problema. Per questo motivo, allo studio scientifico farà seguito un’altra indagine costruita tramite un questionario per fasce d’età.
La ricerca, intanto, mette in luce la situazione numerica attuale del clero lombardo nelle diverse Diocesi e cerca anche di ipotizzare una prospettiva futura. I risultati, contenuti nel fascicolo Il clero delle Diocesi lombarde. Un sussidio demografico per conoscere l’oggi e prepararsi al domani, confermano sia la prevista diminuzione dei sacerdoti (in tutta la Lombardia dagli attuali 5286 ce ne saranno 3970 nel 2028, cioé 25% in meno fra vent’anni), sia un loro generale processo di invecchiamento. «Le informazioni che ci vengono presentate in questo studio – scrive nella presentazione del sussidio monsignor Marco Ferrari, presidente della Commissione per il clero anziano e ammalato della Conferenza episcopale lombarda -, oltre al loro valore obiettivo, diventano invito rinnovato al Presbiterio e ai fedeli per considerare con attenzione, impegno e preghiera sia il capitolo sempre necessario della pastorale vocazionale, sia quello – relativamente nuovo ma progredente – dell’accompagnamento fraterno dei preti anziani e malati».
Secondo l’équipe di ricercatori dell’Università Cattolica, che si basa sui dati forniti dalla Fondazione Opera Aiuto Fraterno, il generale processo di invecchiamento demografico, che attraversa la popolazione sacerdotale diocesana, è il prodotto di due tendenze contrastanti: la presenza sempre più diffusa dei cosiddetti “grandi vecchi”, sacerdoti molto anziani, e i ritmi insoddisfacenti degli indici di ricambio tra le generazioni più giovani e quelle che le hanno procedute. Su questo fronte, l’analisi degli andamenti delle ordinazioni mostra flussi di “entrate” che decenni fa erano molto più intensi e ora decisamente più ridotti. In quasi tutte le Diocesi lombarde si osserva una tendenza alla riduzione accentuatasi negli ultimi anni di osservazione, anche se nella Diocesi di Milano, come a Cremona e a Mantova, si registra una debole ripresa. Il grafico che illustra il numero delle ordinazioni nella Diocesi di Milano dal 1988 al 2008 registra dei picchi in salita (oltre 35 preti novelli) nel 1993 e nel 1999 e delle linee in calo nel 2006 (meno di 20) e nell’anno seguente (sotto i 15), per risalire nel 2008 (nella fascia della tabella tra i 20 e i 25). Nel resto degli anni ci sono state ordinazioni costanti (sempre sopra le 20 e spesso tra le 25 e le 35). L’età media di ingresso dei nuovi sacerdoti in Lombardia si attesta a 28 anni (in Diocesi di Milano è 26,2).
Ecco altre informazioni relative alla Chiesa ambrosiana con i dati aggiornati al 31-12-2008. Come scritto all’inizio, sono 2045 i sacerdoti diocesani mentre il numero delle parrocchie è 1104. L’età media dei preti è di 60 anni, con quote del 15,7% fino ai 40 anni e 11,6% ultra80enni. Riguardo alle proiezioni future, all’interno di un possibile scenario ad ordinazioni costanti, i preti saranno 1761 nel 2018 e 1522 nel 2028 (con 58,4 anni di età media, una quota percentuale di 21,11% sotto i 40 anni e 15,25% sopra gli 80). Da 2045 preti nel 2008 a 1522 nel 2028, con un 15,25% di essi che fra vent’anni sarà sopra gli 80 anni di età. Questi dati, riferiti alla Diocesi di Milano, emergono da una ricerca svolta dalla Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano e anticipati in una sintesi a cura della Commissione per il clero anziano e ammalato della Conferenza episcopale lombarda. All’origine di questo lavoro c’è l’iniziativa dei vescovi lombardi di attuare una ricerca scientifica sull’invecchiamento dei sacerdoti e di indagare su come l’intera popolazione sacerdotale affronta questo problema. Per questo motivo, allo studio scientifico farà seguito un’altra indagine costruita tramite un questionario per fasce d’età.La ricerca, intanto, mette in luce la situazione numerica attuale del clero lombardo nelle diverse Diocesi e cerca anche di ipotizzare una prospettiva futura. I risultati, contenuti nel fascicolo Il clero delle Diocesi lombarde. Un sussidio demografico per conoscere l’oggi e prepararsi al domani, confermano sia la prevista diminuzione dei sacerdoti (in tutta la Lombardia dagli attuali 5286 ce ne saranno 3970 nel 2028, cioé 25% in meno fra vent’anni), sia un loro generale processo di invecchiamento. «Le informazioni che ci vengono presentate in questo studio – scrive nella presentazione del sussidio monsignor Marco Ferrari, presidente della Commissione per il clero anziano e ammalato della Conferenza episcopale lombarda -, oltre al loro valore obiettivo, diventano invito rinnovato al Presbiterio e ai fedeli per considerare con attenzione, impegno e preghiera sia il capitolo sempre necessario della pastorale vocazionale, sia quello – relativamente nuovo ma progredente – dell’accompagnamento fraterno dei preti anziani e malati».Secondo l’équipe di ricercatori dell’Università Cattolica, che si basa sui dati forniti dalla Fondazione Opera Aiuto Fraterno, il generale processo di invecchiamento demografico, che attraversa la popolazione sacerdotale diocesana, è il prodotto di due tendenze contrastanti: la presenza sempre più diffusa dei cosiddetti “grandi vecchi”, sacerdoti molto anziani, e i ritmi insoddisfacenti degli indici di ricambio tra le generazioni più giovani e quelle che le hanno procedute. Su questo fronte, l’analisi degli andamenti delle ordinazioni mostra flussi di “entrate” che decenni fa erano molto più intensi e ora decisamente più ridotti. In quasi tutte le Diocesi lombarde si osserva una tendenza alla riduzione accentuatasi negli ultimi anni di osservazione, anche se nella Diocesi di Milano, come a Cremona e a Mantova, si registra una debole ripresa. Il grafico che illustra il numero delle ordinazioni nella Diocesi di Milano dal 1988 al 2008 registra dei picchi in salita (oltre 35 preti novelli) nel 1993 e nel 1999 e delle linee in calo nel 2006 (meno di 20) e nell’anno seguente (sotto i 15), per risalire nel 2008 (nella fascia della tabella tra i 20 e i 25). Nel resto degli anni ci sono state ordinazioni costanti (sempre sopra le 20 e spesso tra le 25 e le 35). L’età media di ingresso dei nuovi sacerdoti in Lombardia si attesta a 28 anni (in Diocesi di Milano è 26,2).Ecco altre informazioni relative alla Chiesa ambrosiana con i dati aggiornati al 31-12-2008. Come scritto all’inizio, sono 2045 i sacerdoti diocesani mentre il numero delle parrocchie è 1104. L’età media dei preti è di 60 anni, con quote del 15,7% fino ai 40 anni e 11,6% ultra80enni. Riguardo alle proiezioni future, all’interno di un possibile scenario ad ordinazioni costanti, i preti saranno 1761 nel 2018 e 1522 nel 2028 (con 58,4 anni di età media, una quota percentuale di 21,11% sotto i 40 anni e 15,25% sopra gli 80). – – Per assistere i malati e gli anziani