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Proposta

A Natale «Il pane spezzato è più buono dell’aragosta»

Caritas Ambrosiana cerca singoli e famiglie disponibili ad aderire all’edizione 2019, ospitando a pranzo o a cena chi è in difficoltà

28 Novembre 2019

Un giorno di festa. Una tavola imbandita. L’incontro tra persone che si vedono per la prima volta. Storie di amicizia nelle quali quello che si riceve è sempre più di quello che si dà. Caritas Ambrosiana cerca singoli e famiglie disponibili ad aderire alla nuova edizione de «Il pane spezzato è più buono dell’aragosta 2019».

L’appello dell’organismo diocesano è rivolto ai milanesi e agli abitanti della diocesi ambrosiana affinché nei giorni di festa aprano le porte di casa e condividano pranzi e cene, più o meno ricche e raffinate, con chi si trova in difficoltà. Sono graditi inviti per Natale, Capodanno e l’Epifania, ma sono ben accetti anche per i giorni che coprono l’intero periodo di festa. Saranno gli operatori di Caritas Ambrosiana a girare l’offerta alle persone che usufruiscono dei servizi di assistenza e a comunicare il nome dell’invitato a chi si è reso disponibile.

Per partecipare all’iniziativa, i candidati dovranno segnalare la propria adesione sul mini sito dedicato e partecipare a un incontro che si svolgerà giovedì 12 dicembre, alle 18.30, nella sede di Caritas Ambrosiana.

Organizzata per la prima volta nel 2013 da Caritas Ambrosiana, recuperando un’antica consuetudine milanese, l’iniziativa conviviale per le feste natalizie, ha fatto incontrare in questi anni 980 persone.

«Chi si trova in difficoltà in genere soffre anche per la rottura dei legami familiari e vive proprio nel periodo natalizio con maggiore intensità questa lacerazione – sottolinea Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana -. Gli inviti in un casa, in un contesto familiare, hanno una grande forza rigenerativa per chi si sente messo ai margini. Ma anche chi apre le porte di casa ne ricava un vantaggio. Proprio perché è un gesto basato sulla libertà delle persone, quelli che lo hanno fatto in questi anni ci hanno raccontato di avere avuto esperienze molto significative, dalle quali a volte sono nati anche gesti di grande solidarietà».