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21-24 febbraio

Abusi sessuali, la Chiesa si interroga sulla protezione dei minori

In linea con il suo impegno a chiedere perdono alla vittime e a difenderle, papa Francesco incontra in Vaticano i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo per affrontare insieme il tema. Intanto la Cei è al lavoro per redigere le nuove Linee-guida

di Luisa BOVE

18 Febbraio 2019

Cile, Irlanda, Australia, Usa, Germania… Sono solo alcuni dei Paesi nei quali è scoppiato lo scandalo pedofilia da parte del clero. Ora c’è chi dice che presto nel mirino finiranno Spagna e Italia. Se tutto va bene, in maggio la Cei dovrebbe approvare le nuove Linee-guida per i casi di abuso sessuale nella Chiesa.

Intanto papa Francesco, che nei suoi ultimi viaggi apostolici ha sempre incontrato e ascoltato le vittime di abuso sessuale, ha indetto un incontro in Vaticano dal 21 al 24 febbraio dal titolo «La protezione dei minori nella Chiesa». Sono previsti 180 partecipanti, a cominciare dai presidenti delle Conferenze episcopali nel mondo e poi esperti, religiosi, capi dicastero, prefetti di Congregazioni che si confronteranno sul fenomeno e sulla prevenzione di abusi su minori e adulti vulnerabili.

Si tratta di un incontro molto importante per la Chiesa, che vedrà in prima linea i Vescovi, i quali hanno una grande responsabilità nei confronti di chi abusa; devono evitare coperture e garantire trasparenza e collaborazione con la giustizia. Per questo il summit mondiale andrà preparato bene. Il comitato organizzatore comprende alcuni Cardinali e Arcivescovi; il referente è padre Hans Zollner, presidente del Centro per la protezione dei minori della Gregoriana e membro della Pontificia commissione per la tutela dei minori. A tutti gli invitati è stato inviato un questionario perché, come spiega Zollner, «è importante avere una condivisione delle esperienze e delle difficoltà, come anche delle possibili soluzioni per affrontare questo terribile scandalo. Ci pare che anche questo modo di procedere esprima la dimensione della sinodalità tante volte evocata da papa Francesco».

Più volte il Pontefice ha dimostrato con le parole e con i fatti la sua «tolleranza zero» per chi abusa, ma nonostante questo non sono mancate nei suoi confronti accuse e attacchi ingiustificati. Il suo documento più recente sul tema è la Lettera al popolo di Dio (20 agosto scorso), in cui ancora una volta ribadisce la sua posizione, invitando tutta la Chiesa a riflettere, impegnarsi e a pregare per le vittime «di abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate».

Recentemente anche il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, ha incontrato due vittime – una quelle quali minorenne – di abusi compiuti da sacerdoti: «Nell’ascoltare il dolore di queste persone mi sono confermato sul percorso di plagio e, quindi, di abuso di potere che soggiace e prepara quello a carattere sessuale – ha raccontato -. Una volta di più siamo chiamati a essere rigorosi nella selezione dei candidati al ministero, avvalendoci dell’apporto delle scienze umane: meglio avere meno preti e religiosi, che rischiare la vita di un minore».

 

Nominato il Servizio Cei

Venerdì 8 febbraio la Presidenza della Cei ha nominato per un quinquennio i membri del Consiglio di presidenza del Servizio nazionale per la tutela dei minori: dott.ssa Emanuela Vinai (coordinatrice), avv. Carlo Acquaviva, dott. p. Amedeo Cencini, dott.ssa Anna Deodato, dott. d. Gianluca Marchetti, dott. p. Luigi Sabbarese, dott. d. Gottfried Ugolini. Presieduto da monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, il Consiglio sarà integrato con altri membri e affiancato da una Consulta. Istituito in novembre presso la Segreteria generale della Cei e dotato di apposito regolamento, il Servizio è chiamato a offrire alla Conferenza stessa, alle Chiese particolari, agli Istituti di Vita consacrata e alle Società di Vita apostolica, alle associazioni e alle altre realtà ecclesiali un supporto per quanto attiene alla tutela dei minori e degli adulti vulnerabili. Tra i primi compiti, al Servizio sono affidate la promozione e l’accompagnamento delle attività di prevenzione e formazione a livello territoriale. A tale scopo è stato chiesto a ogni Conferenza episcopale regionale di incaricare un vescovo: a quest’ultimo spetta accompagnare la costituzione dei servizi regionali e interdiocesano, a partire dalla sollecitazione ai vescovi del territorio per l’individuazione di validi referenti diocesani. Nella loro scelta si è sensibilizzata soprattutto la rete dei Consultori familiari, al fine di valorizzare esperienze e competenze, che saranno ulteriormente approfondite con appositi corsi di formazione.

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